Lo ha ricordato Fabrizio Cicchitto intervenendo alla Camera dei deputati nel corso della discussione sull’informativa urgente con la quale il ministro Lupi ha formalizzato le sue dimissioni dal Governo: il Pd da un lato prende le distanze da un politico nemmeno indagato (e sostanzialmente lo spinge alle dimissioni), dall’altro sostiene la candidatura di Vincenzo De Luca, condannato in primo grado per abuso d’ufficio, alla guida della Regione Campania (e non parla degli altri 5 sottosegretari indagati).
E se 48 ore dopo l’arresto di Incalza e la diffusione di brandelli di intercettazioni che chiamavano in causa Maurizo Lupi, Renzi si è affrettato a convocare un vertice a Palazzo Chigi e ad “archiviare” la questione, la gestione del “caso De Luca” ha rasentato il ridicolo. Con il Presidente del Consiglio costretto a “prendere atto” della scelta dei cittadini campani (mentre i suoi hanno tentato fino all’ultimo di evitare l’incubo primarie) e determinatissimo ad evitare di esporsi pubblicamente in favore dell’ex Sindaco di Salerno, nonché ufficialmente (?) candidato del PD alle elezioni regionali campane.
Intendiamoci, il garantismo non c’entra nulla. Non in questo caso, almeno. Perché Renzi e i suoi dovrebbero essere in grado di spiegare “logicamente” quali siano le differenze sostanziali fra l’inopportunità di continuare a guidare un ministero (pur in assenza di uno straccio di incriminazione) e il via libera ad una candidatura con il peso “giuridico, politico e tecnico” di una condanna (e ovviamente senza propinare le sciocchezze delle "dimissioni spontanee di Lupi" o della "investitura popolare" per De Luca). Quello che Renzi e i suoi stanno facendo in Campania è sostanzialmente fingere di non vedere un problema che è principalmente “politico” e chiama in causa il rapporto fiduciario con gli elettori (ai quali si chiede di votare per un candidato che, se eletto, potrebbe essere sospeso il giorno dopo, poi forse riabilitato dal Tar, sempre ammesso che non decada l’intero Consiglio…) e manda in archivio i propositi, urlati ai 4 venti, di “un nuovo corso” per la politica campana.
Doppiopesismo, ipocrisia e schizofrenia nelle scelte: se è così che il Pd intende cambiare verso…