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Ma Salvini non twitta sullo stupro di Sorrento?

Perché Matteo Salvini, sempre prodigo di post e tweet in occasione di uno stupro qualsiasi in cui ci sia un extracomunitario di mezzo, si è dimenticato di parlare dello stupro di Sorrento? Eppure, se ci pensate, anche qui ci sono tutti gli elementi che servirebbero per eccitare un po’ di indiganzione.
A cura di Giulio Cavalli
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Ci deve essere da qualche parte uno stuprometro che segna l'allarme quando la violenza torna utile per rimpolpare un po' di propaganda e che invece manda un avviso quando l'eventuale diffusione della notizia rischia di smontare tutta la feroce narrazione leghista. Così succede che lo stupro di una cinquantenne inglese in vacanza nella italianissima Sorrento ad opera di italianissimi italiani che hanno pensato bene di drogare la vittima, violentarla a turno nella stanza riservata al personale dell'hotel e poi vantarsene sulla chat creata per l'occasione (perché evidentemente la violenza contro le donne è nella loro cultura, non si rendono conto di quello che fanno) scompaia dalle cronache di chi ha urlato per mesi all'emergenza "stupri" come se fosse semplicemente uno spiacevole incidente di cui non tenere conto.

Eppure se ci pensate ci sono tutti gli ingredienti che servono: c'è lo straniero (italiani contro inglesi, in quelle guerre che piacciono così tanto ai sovranisti delle nostre parti e per di più gli inglesi ormai sono extracomunitari in fondo dopo Brexit), c'è il branco (questi si muovono in branco e per questo fanno paura, vi ricordate quante volte l'avete letto?), c'è la droga (sono tutti drogati, sempre ubriachi questi, nevvero?), c'è la giustizia che non funziona (che invece in questo caso funziona, acc…), c'è la castrazione chimica da augurare (vale anche per questi l'idea della castrazione chimica come se piovesse?), c'è il difendiamo le nostre donne (che qui però è difendiamo le donne degli altri dai nostri uomini, verrebbe da dire) e volendo vedere, andando a riprendere la narrazione leghista prima che simulasse di essere interessata al sud in cambio di un pugno di voti ci sono anche i terroni che stuprano perché non hanno voglia di lavorare. Ci sarebbe tantissimo materiale per farci un bel post su Facebook o addirittura una diretta video e invece niente.

Del resto fare politica eccitando gli stomaci degli elettori affondando a piene mani nel il sacchetto dell'umido della cronaca nera ha certi svantaggi: la realtà, anche quando è cruda e violenta come in questo caso, finisce sempre per essere terribilmente antirazzista e basta avere un occhio vispo e un po' di onestà intellettuale per accorgersi che il male è la predisposizione più trasversale che si sia mai incrociata nel corso della Storia: sono violenti i bianchi, i neri, gli italiani, gli africani, gli inglesi, gli uomini, le donne, i giovani, i vecchi, i magri, i pingui, i capelloni e i calvi, i motociclisti e i pendolari, quelli di destra e quelli di sinistra, i palermitani e i valdostani, i cattolici e i musulmani. E questo per Salvini è un bel casino: se si viene sapere in giro crolla tutto il castello della propaganda.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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