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Macelleria vende chianina a marchio Igp, ma la carne non è tracciata: maxi sequestro

Blitz dei carabinieri forestali in una macelleria di Palma Campania, nella provincia di Napoli. L’esercizio commerciale aveva ottenuto l’autorizzazione a vendere carne di chianina dal Consorzio di Tutela del marchio Igp, ma la carne rinvenuta era priva di tracciabilità. I carabinieri hanno sequestrato un grosso quantitativo di carne e multato il proprietario della macelleria.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Vasta operazione delle forze dell'ordine a tutela della salute dei consumatori. Blitz dei carabinieri del Nucleo Forestale di Napoli in una macelleria di Palma Campania, nella provincia partenopea, dove sono state riscontrate numerose irregolarità. In primo luogo, la macelleria aveva ottenuto l'autorizzazione del Consorzio di Tutela del marchio Igp (Indicazione geografica protetta) a vendere carne di chianina: all'interno dell'esercizio commerciale, i militari dell'Arma hanno rinvenuto 3,3 chilogrammi di hamburger di chianina privi delle indicazioni di tracciabilità previste dalla legge, nonché un quarto anteriore di chianina privo delle etichette del Consorzio di Tutela e dei loghi comunitari.

Inoltre, sul tabellone esposto dall'attività commerciale erano esposti i marchi Igp "romagnola" e "marchigiana", ma all'interno non era messa in vendita nessuna delle due tipologie di carne, fatto giudicato come "ingannevole" dai militari dell'Arma. Il registro di carico e scarico delle carni, inoltre, non era mai stati compilato. I carabinieri hanno così posto sotto sequestro il grosso quantitativo di carne, privo delle indicazioni di provenienza e multato il proprietario della macelleria con una sanzione pecuniaria del valore di 14mila euro.

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