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Maddaloni, imponevano ai bar le slot machine del clan: sequestro di beni a famiglia di imprenditori

La Guardia di Finanza, su richiesta del Tribunale di Napoli, ha effettuato un sequestro di beni per 300mila euro alla famiglia Marciano, imprenditori di Maddaloni, nella provincia di Caserta, che imponevano ai bar del territorio l’utilizzo delle slot machine del clan Belforte di Marcianise, con il quale secondo gli inquirenti erano collusi.
A cura di Valerio Papadia
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Una intera famiglia di imprenditori, i Marciano di Maddaloni, nella provincia di Caserta, si sono visti sequestrare gran parte del loro patrimonio, 300mila euro, nella fattispecie due società individuali e un'automobile: il sequestro è stato effettuato dagli uomini della Guardia di Finanza della compagnia di Marcianise, su richiesta del Tribunale di Napoli, ai danni di due prestanome della famiglia di imprenditori. Secondo quanto stabilito dagli inquirenti, i Marciano imponevano ai bar di Maddaloni l'utilizzo delle slot machine del clan Belforte, egemone a Marcianise.

La famiglia di imprenditori si era rivolta ai prestanome dopo i numerosi provvedimenti giudiziari avviati nei loro confronti. Nel marzo del 2018, una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli coinvolse il capostipite della famiglia, Vincenzo Marciano, che venne indagato, mentre i suoi sei figli finirono in carcere per vari reati con l'aggravante mafiosa, così come altri tre imprenditori che facevano da prestanome. L'indagine del 2018 portò al sequestro di 130 slot machine in 22 bar di Maddaloni: le slot sono state distrutte da poco tempo. Già nel 2016, Vincenzo Marciano subì la confisca preventiva di beni e della sua società di slot machine per un valore di circa 5 milioni di euro: come hanno rivelato le indagini, l'attività illecita della famiglia di imprenditori è andata avanti nonostante i provvedimenti giudiziari adottai nei loro confronti.

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