Maestre violente all’Asilo di Portici: la verità dalla perizia sul video
La notizia dei maltrattamenti ai bambini dell'asilo Bellavista di Portici (Napoli), corsa prima in seno alla comunità locale e poi trasmessa dagli organi di stampa, ha indignato l'opinione pubblica e messo in moto un processo che vede indagate le due maestre Giuseppina Sannino e Caterina Martellone per maltrattamento, ma sembra ancora lontana dall'essere una verità giudiziaria. La Procura aveva chiesto l'arresto per le due educatrici dell'asilo nido Bellavista, incastrate dalle riprese effettuate con telecamere nascoste. Immagini che mostrano i bambini strattonati, spintonati, presi a pizzichi e schiaffi, uno addirittura messo a testa in giù nel passeggino.
Ora si apprende che negli ultimi mesi sia il gip che il tribunale per il Riesame di Napoli avevano escluso che ricorressero i presupposti per trarre in arresto le due donne. Motivo? Quelle immagini, da sole, non dimostrano le violenze. I video, come sola prova degli abusi, non bastano. Le indagini sono proseguite e di recente le due maestre, abbandonata la scuola, sono state rinviate a giudizio per maltrattamenti aggravati. Sannino è stata sospesa, mentre Martellone la seconda ha traslocato in provincia di Firenze, dove ha vinto un concorso pubblico come maestra.
Si attende ora l'udienza preliminare. Quattro famiglie, per ora, hanno annunciato di costituirsi parte civile. Come testimoniato da diversi precedenti di casi analoghi come la vicenda di Pinerolo, in Piemonte o quella di Palma Campania, dimostrare la rilevanza penale dei comportamenti violenti in aula diventa una questione controversa. La verità giudiziaria, in questo caso, è nelle mani degli esperti che eseguiranno la perizia sulle immagini.