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Malika Ayane: “Amo Napoli e mi piace vedere tutto il bello che c’è qua attorno”

Questa sera Malika Ayane sbarca all’Augusteo di Napoli con il suo Naif Tour, in cui presenterà alcuni dei suoi maggiori successi e promette: “Ci divertiremo, sarà una festa”.
A cura di Francesco Raiola
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Credits: Getty Images
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La sua ultima venuta a Napoli è stata un piccolo caso, ma Malika Ayane guarda avanti e sottolinea la bellezza della città e per il suo teatro, quell'Augusteo dove questa sera porterà il suo Naif Tour, che nelle scorse settima e ha visto diversi sold out. Arriva in città forte di numeri incredibili, da pre era talent, con un album che da 39 settimane staziona ai piani alti della classifica, e con video da 13 e 6 milioni di visualizzazioni. Apprezzata dalla critica, amata dal pubblico, la Ayane è uno dei maggiori talenti che il Paese ha visto in questi ultimi anni: "Io tutto questo tsunami non me l'aspettavo assolutamente" spiega pur consapevole di aver fatto un ottimo lavoro. La sua energia e positività arriverà anche all'Augusteo, un teatro che ammette di amare particolarmente e promette: "Stasera sarà un party"

Ciao Malika torni a Napoli dopo che il tuo ultimo passaggio fu un po’… movimentato.

Ma no, l'hanno dipinta molto più problematica di quanto non fosse in realtà. Io avevo già chiarito e infatti sono contentissima di essere arrivata a Napoli già ieri pomeriggio e di essermi goduta un po' gli odori, i colori, di questa città che mi accoglie sempre molto bene come abbiamo visto anche dal teatro pieno già un mese fa. C'è una tendenza generale nel guardare sempre le cose con un'ansia spaventosa e guardare difficoltà a volte inesistenti e invece a me piace vedere tutto il bello che c'è qua attorno.

Naif è oro (ed è ancora in classifica dopo 38 settimane), il video di ‘Senza fare sul serio’ ha 18 milioni di visualizzazioni, ‘Adesso e qui (Nostalgico presente)' ne ha 7: quali sono le aspettative che avevi prima dell’uscita dell’album?

Credo che sia andato oltre ogni aspettativa, diciamo che  quando ho presentato il disco ero convinta che fosse un disco bello, mi sono impegnata tantissimo a realizzarlo e con i miei produttori eravamo soddisfatti. Quando mi chiedono perché vado a Sanremo rispondo che è il modo migliore per arrivare a gente che non ti ascolterebbe mai, quindi ero già molto serena sapendo che questo è un disco che poteva camminare da solo, indipendentemente da tutto e che comunque poteva piacere, ma io tutto questo tsunami non me l'aspettavo assolutamente ed è chiaro che mi rende felice anche se, contemporaneamente, mi mette nella condizione di alzare la posta, di non accontentarmi, di voler dare di più e diciamo che essere in tour è una buona occasione per poterlo fare, avendo davanti tutte le persone che ci hanno creduto quanto me.

Ho visto qualche foto e ho letto un po’ di report e tutto rispecchia quello che dicevi tu, uno spettacolo enorme in cui non ti risparmi per niente. Cosa deve aspettarsi chi verrà a vederti?

Di divertirsi, c'è molto dialogo e interazione con il pubblico e io sono molto curiosa di vedere stasera cosa salta fuori, perché secondo me la platea campana è calda, reattiva e anche molto preparata: sarà più un party che un concerto, perché non c'è nessun personaggio passivo.

Sarai all'Augusteo, e il teatro è forse l'ambiente più ideale per te, la tua voce e la tua musica. Non ti ha mai fatto paura?

Io adoro il teatro, poi l'Augusteo lo amo in modo particolare per quanto sia di una vastità impressionante. L'altra volta, quando ho suonato qui, ormai quasi tre anni fa, è stato pazzesco, perché quando entri in scena è come se fossi assalita dalle onde anche per come sono posizionati sia la platea che la galleria, hai proprio la gente addosso. Non so se riesco a spiegarmi, ma è una cosa molto bella, sembra quasi la curva di uno stadio.

La curva di uno stadio, tema molto caro alla città…

Ho il mio pianista che è un grandissimo tifoso del Napoli quindi finché va tutto bene lui mi suona anche meglio (sorride, ndr).

Senti, il tuo è un profilo non comune della musica: una cantante stimata dalla critica, amata dal pubblico, da classifica e non sei uscita da un talent… Ce la si può ancora fare, quindi?

Ma certo. C'è da dire che quando ho pubblicato il mio primo disco X Factor era alla sua prima edizione, Amici non aveva ancora spopolato e non era così incisivo, il fenomeno talent non era esploso del tutto, quindi sono stata fortunata a poter usufruire degli ultimi spazi promozionali veramente importanti, da Mtv a Trl; era più facile. Se adesso dovessi pubblicare il mio primo disco le possibilità di farsi vedere sarebbero minore e sarebbe tutto più complicato. Però è ovvio che ce la puoi fare, bisogna crederci sempre.

Anche perché il tuo album, pur senza aver mai raggiunto la prima posizione, resta sempre là, è un cosiddetto longseller.

Nessuno dei miei dischi ha mai avuto meno di 4 singoli ed è andato male in assoluto, ma al contempo non ho mai avuto exploit eclatanti, tali da creare un precedente per cui o mantieni quello standard o deve andare peggio. Io trovo che sia interessante il fatto di poter crescere disco dopo disco, è come se avessi messo un tassello più alto e questa gradualità permette di lavorare più tranquillamente perché non ci sono pressioni che possono avere i top seller.

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