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Napoli, schiacciato e ucciso da un albero, oggi avrebbe raggiunto i figli per Natale

Mohamed Boulhaziz, 62 anni, l’uomo travolto e ucciso da un albero ad Agnano (Napoli) ieri, 22 dicembre, era originario del Marocco ma viveva da tempo in Italia. Era uscito all’alba dalla sua casa nel Casertano per andare a Napoli a vendere la frutta. La tragedia, alle 7, nell’area interna dell’Ippodromo.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Si chiamava Mohamed Boulhaziz, e lavorava come commerciante, l'uomo che ieri, 22 dicembre, è morto dopo essere stato travolto da un albero ad Agnano, nella zona occidentale di Napoli. Era per strada in via Nuova Agnano, nell'area interna all'Ippodromo, quando l'albero è crollato, spinto dal vento e dall'assenza di manutenzione. Non gli ha lasciato scampo. Sul posto sono intervenute le volanti della Polizia di Stato per i rilievi; all'arrivo dei soccorsi l'uomo era già deceduto, per lui non c'era più nulla da fare.

Mohamed Boulhaziz aveva 62 anni, era arrivato dal Marocco ma era in Italia da parecchio tempo. Per anni aveva vissuto a Maddaloni, in provincia di Caserta, ma da poco più di un mese si era trasferito a Cervino, un piccolo comune poco distante; aveva una moglie e due figli, ma viveva da solo: la famiglia risiede e lavora al Nord. Regolare in Italia, anche ieri mattina, come ogni giorno, era uscito di casa all'alba, per arrivare a Napoli e vendere frutta.

Era il suo ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze di Natale: come riporta Il Mattino, Mohamed Boulhaziz aveva già comprato il biglietto del treno per Milano un paio di giorni fa, avrebbe raggiunto la moglie e i figli per trascorrere un weekend con loro. Sarebbe partito stamattina. Invece, alle 7 del mattino di ieri, la tragedia.

Una morte che ricorda quella di Davide Natale, il ragazzo di 21 anni di Caserta ucciso da un tronco nell'ottobre 2018 in via Claudio, davanti all'Istituto Motori, a Fuorigrotta, mentre tornava a casa dopo l'Università. O come tutte le altre morti simili, sempre a Napoli: Fabiola Di Capua, colpita da un lampione crollato sul lungomare di via Caracciolo; Cristina Alongi, schiacciata da un pino caduto sulla sua automobile in via Aniello Falcone; Salvatore Giordano e Rosario Padolino, colpiti da pietre che si sono staccate dalle pareti degli edifici. E tutte le altre storie di chi è stato solo sfiorato da alberi o cartelloni, vivo per miracolo.

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