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Maltempo, cade una trave della Casa della Fontana Piccola negli Scavi di Pompei

Il maltempo ha portato al crollo di una trave, realizzata di recente, all’interno della Casa della Fontana Piccola degli Scavi Archeologici di Pompei. Illesi i turisti presenti in quel momento all’interno, nessun danno ad affreschi o alla fontana spessa. Il personale della sovrintendenza ha subito puntellato la trave e messo la domus in sicurezza.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'interno della Casa della Fontana Piccola di Pompei. [Foto da Wikipedia]
L'interno della Casa della Fontana Piccola di Pompei. [Foto da Wikipedia]

Il maltempo che domenica ha flagellato Napoli e la Campania ha fatto danni anche all'interno degli Scavi archeologici di Pompei, dove si è registrato il cedimento di una trave all'interno di una domus conosciuta come la "Casa della Fontana Piccola", che si trova in via Mercurio, nei pressi del Foro dell'antica Pompei. La domus, tra le più eleganti dell'antica città romana, era stata restaurata con i fondi del Grande Progetto Pompei e riaperta al pubblico nel 2015. La trave che ha ceduto è recente: al momento del cedimento, un gruppo di turisti era proprio nella domus, ma non sono rimasti feriti.

Il personale della Sovrintendenza Archeologica di Pompei sono subito intervenuti per puntellare la trave e mettere in sicurezza la domus, che deve il suo nome proprio ad una fontana piccola che si trova nella casa stessa, che fortunatamente non ha subito danni, così come gli affreschi alle pareti. La domus, si pensa, potrebbe essere appartenuta ad un ricco mercante: la costruzione originaria risale agli inizi del I secolo avanti Cristo, uno dei periodi di "massimo splendore" soprattutto per le città italiane dell'Impero Romano, e presenta i tratti tipici delle case di persone particolarmente agiate. In particolare, lo schema "ad atrio" ed il tetto con le falde inclinate verso l'interno, dove si trova una vasca nella quale l'acqua piovana, riversandosi in caso di pioggia, poteva essere "riciclata" semplicemente raccogliendola al proprio interno. Una domus, insomma, difficilmente mantenibile da chi non avesse un elevato status sociale come solo i grandi mercanti di quel periodo, escludendo ovviamente i ricchi patrizi e politici di Roma, potevano permettersi.

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