Mamma e papà guardano in video i loro bimbi ricoverati. In terapia intensiva addobbi e musica
I bambini nati troppo presto che finiscono in terapia intensiva neonatale sono vivi ma non hanno ancora iniziato a vivere. Sono in quello "spazio bianco" condiviso insieme ai genitori, com'è magistralmente raccontato in un bel libro della scrittrice Valeria Parrella. E in quella fase ogni contatto sembra fondamentale, ogni cenno, ogni movimento, ogni singolo attimo nell'attesa lunghissima assume un significato importante. Alla Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Evangelico Betania di Ponticelli, così come nelle altre strutture simili, la Pasqua e gli altri giorni di festa sono sale su una ferita: attesa nell'attesa e speranze. In tempi di Coronavirus, quindi di distanze forzate e necessarie anche dai luoghi questi momenti sono ulteriormente gravosi. Per questo motivo nella Tin del Betania avrà luogo una iniziativa, realizzata con l’associazione "Pulcini combattenti onlus": copertine a tema per i neonati prematuri, addobbi pasquali e musica in filodiffusione per allietare la Pasqua dei neonati prematuri dove per le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria i genitori non possono accedere, ma trascorreranno questi giorni con i loro piccoli attraverso videochiamate.
“L’iniziativa già sperimentata a Natale e Carnevale, vuole rendere la TIN più accogliente e meno
fredda per i genitori e i familiari, ancora di più in questo periodo in cui le mamme e i papà devono
rinunciare al contatto diretto con i loro bambini”, spiega il Direttore del Dipartimento Materno-Infantile Marcello Napolitano". Come nelle precedenti festività, grazie al sostegno dell’associazione i piccoli pazienti della terapia intensiva neonatale sono stati dotati di un lenzuolino ricamato a tema pasquale dalla signora Maria Rosaria , nonna di Sergio, uno di neonati ospitati nell'intensiva. La signora ha realizzato, inoltre, degli addobbi in pannolenci a forma di allegre e colorate uova pasquali che sono stati sistemati negli ambienti della Terapia Intensiva. “La nascita di un neonato pretermine in questo periodo è una situazione difficile da gestire a causa delle restrizioni e dai protocolli imposti dall’emergenza sanitaria per cui non possiamo aprire la nostra terapia intensiva a genitori e familiari, come usualmente facciamo, per tutelare la sicurezza dei bambini ma anche dei genitori”, conclude Napolitano.