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Marcianise, in coma dopo incidente in moto: ma in realtà era stato investito dopo una lite

Il giovane era finito in coma per le lesioni subite in quello che inizialmente sembrava un “normale” incidente. Poi però la scoperta: in realtà era stato inseguito da padre e figlio che, dopo una lite in piazza, lo hanno speronato con la propria automobile facendolo finire al suolo per poi fuggire senza prestargli soccorso.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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CASERTA – Finisce in coma dopo un incidente a bordo del suo motorino. Ma in realtà, era stato sbalzato fuori strada da due persone che, dopo una lite, lo hanno inseguito in auto e speronato, cercando così di ucciderlo. Solo per caso il ragazzo è sopravvissuto alle gravi ferite riportate, dopo essere finito anche in coma farmacologico: quest'oggi per i due sono scattate le manette per concorso in tentato omicidio.

Le indagini sono scattate subito dopo l'incidente, che inizialmente sembrava essere avvenuto in maniera accidentale: ma già dai primi rilievi, le forze dell'ordine avevano notato qualcosa di insolito nella dinamica dell'incidente. Ed i dubbi sono diventati ancora di più quando il ragazzo, ripresosi dalle ferite subite, aveva spiegato cosa fosse successo poco prima dell'incidente, che lo ha costretto a restare qualche giorno in coma farmacologico per la gravi lesioni subite. Dal suo racconto, infatti, è emerso che poco prima dell'incidente avvenuto in via Retella a Capodrise, nel casertano, vi era stata una lite con due persone, padre e figlio.

Nel dettaglio, nella notte tra il 20 ed il 21 ottobre scorsi, quando è avvenuto l'incidente, il giovane era con alcuni amici a Caserta, in un bar della centralissima Piazza Dante, quando improvvisamente è scoppiata una rissa poco distante da lui, e nella quale era stato colpito da un pugno anche un suo amico. Intervenuto per difenderlo, il giovane si era poi reso conto di essere in "minoranza" numerica rispetto agli aggressori e così aveva ben pensato di andarsene a bordo del suo motorino per evitare che la situazione degenerasse, non prima però di aver colpito con una bottiglia uno degli aggressori del suo amico.

Dalle indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, è emerso che a quel punto padre e figlio lo avrebbero quindi seguito con la propria vettura ad alta velocità, intimandogli anche di fermarsi per "fare i conti", fino a speronarlo e farlo finire al suolo. Il giovane è rimasto così ferito in maniera grave e si è ritrovato in coma, mentre i due sono scappati senza prestargli soccorso. Stamattina sono scattate così le manette per i due, classe 1974 e 1999, che sono stati portati in carcere con l'accusa di concorso in tentato omicidio. Fondamentali, oltre al racconto della vittima, anche l'acquisizione degli impianti di videosorveglianza presenti in zona, le testimonianze dei presenti e le intercettazioni ambientali effettuate dalle forze dell'ordine.

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