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Marco Pannella, il mistero di quel figlio napoletano mai riconosciuto

La vita di Marco Pannella si è spesso incrociata con Napoli. Qui fu consigliere comunale negli anni Ottanta e ebbe una storia con una donna su cui la gente ricamò le voci della nascita di un figlio. Fu stesso Pannella a rivelare 30 anni dopo la verità.
A cura di Valerio Barbato
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Marco Pannella

Uno scampolo della sua lunga e coraggiosa vita, Marco Pannella, lo aveva vissuto a Napoli. Nella città partenopea il leader dei Radicali era stato consigliere comunale negli anni Ottanta. E in quegli anni, il vociare indiscreto dei napoletani gli attribuiva una storia da cui sarebbe nato un figlio. Fu lo stesso Pannella, 30 anni dopo, a rivelare che quella storia non era stata frutto della fantasia popolare, ma che un fondo di verità lo conservava realmente. Alla rubrica "A domanda risponde" di "Io Donna" del 7 Marzo 2015, confermò l'esistenza di un figlio nato nella città di cui era stato consigliere. "Eravamo a Napoli, io uscivo dall'università, lei più giovane di me. Una ragazza napoletana con il cognome francese. Ci incontrammo e ci amammo con tutta la tenerezza possibile ma senza la volontà di concepire. Invece accadde".

Proprio in quel periodo, Pannella si stava battendo con il suo partito per ottenere la legge sull'aborto che venne poi approvata nel 1978: "Erano anche gli anni dell'aborto clandestino di massa, a migliaia abortivano in casa. Pensai che ogni decisione dipendesse da lei. Feci un passo indietro. Anni dopo, da alcuni compagni di classe, seppi che aveva deciso di portare a termine la gravidanza".  Un bambino che lui non riconobbe e che non cercò mai di incontrare. "Avrei mancato di rispetto a entrambi, a lui e a sua madre".

Marco Pannella consigliere comunale di Napoli

Marco Pannella fu eletto al consiglio comunale di Napoli nel 1983, unico seggio del Partito Radicale. La sua esperienza a Palazzo San Giacomo terminò il 5 ottobre 1985, quando decise di dimettersi per "mancanza di informazioni sui lavori del consiglio e una forma di linciaggio delle istituzioni anche da parte della magistratura con continui invii di comunicazioni giudiziarie che non arrivano mai al giudizio".

 

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