Marocco contro le ecoballe made in Italy: protesta al ministero dell’Ambiente
È diventato un caso politico, l'arrivo delle ecoballe di rifiuti italiani – con tutta probabilità anche in quota parte da Napoli, dal sito di stoccaggio di Taverna del Re – in Marocco. Oggi, informa l'agenzia di stampa internazionale Nova, protesta davanti al ministero dell'Ambiente di Rabat, organizzata dalla Rete democratica per la conferenza sul clima Cop22, che si terrà a novembre a Marrakech. La richiesta degli ambientalisti è chiara: trasparenza su soldi che girano intorno allo smaltimento dei rifiuti in Marocco e sulla provenienza (Italia ma anche Francia) delle ecoballe.
Oggi, a suffragare l'ipotesi che le ecoballe napoletane vengano spedite in Marocco, eventualità che finora non era stata confermata da nessuno, una dichiarazione del presidente di A2A e di Utilitalia, Giovanni Valotti. In una sua dichiarazione polemica su «un certo ambientalismo» Valotti ha dichiarato: «Credete che le ecoballe di Acerra vengano smaltite in modo sostenibile in Marocco? Noi crediamo che sia necessario confrontarsi sui numeri, sui dati e le risultanze scientifiche mentre vediamo che c'è chi sfrutta il dibattito per fini politici o elettorali». Italia, nel frattempo, i deputati del Partito Democratico (Pd) Khalid Chaouki ed Eleonora Cimbro hanno depositato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, al fine di chiedere chiarimenti in merito alla notizia della nave giunta presso il porto marocchino di Al Jadida carica di ecoballe provenienti dall'Italia.