Massa di Somma, sindaco contro parroco: sono come Peppone e don Camillo
Il sindaco chiude la piazza antistante la chiesa madre del paese per una totale riqualificazione dopo settant’anni di attesa ed il parroco si infuria perché non è più possibile accedere alla parrocchia dal portone principale. Il parroco, quindi, chiede al vescovo l’autorizzazione a denunciare il sindaco ai carabinieri, il sindaco risponde accusando il parroco di essere un “sacerdote untuoso” e di vivere nella vanità. Sembra una storia tratta da uno dei libri di Giovannino Guareschi su don Camillo e Peppone, invece è una storia vera, che sta accadendo in queste ore a Massa di Somma, un paese di appena cinquemila abitanti a pochi chilometri da Napoli. Don Giuseppe fa, dunque, la parte di don Camillo, mentre al primo cittadino Antonio Zeno, che non è comunista ma cattolicissimo, sta stretta la parte di Peppone.
"Fratelli carissimi – ha scritto don Giuseppe su Facebook attraverso il profilo della chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo – tutti abbiamo visto che a causa dei lavori in piazza l'unico accesso all'unica parrocchia del paese è stato completamente chiuso e transennato impedendo l'accesso al pubblico culto, senza lasciare neanche uno spiraglio per entrare e uscire. Oggi pomeriggio sono stato dai carabinieri di san Sebastiano al Vesuvio Per sporgere denuncia verso la ditta dei lavori e una diffida verso l'amministrazione comunale. Solo per l'obbedienza al vescovo non ho sporto denuncia e diffida.” Il parroco ci va giù diro e si chiede “che rispetto è questo per la chiesa Cattolica di Massa di Somma?”
Don Giuseppe, parroco a Massa di Somma da dodici anni, ha sfruttato l’occasione per attaccare in maniera netta i politici locali: “Conosco fatti, persone, scene , retroscene e attori. So che il vostro interesse è unicamente la corsa verso la poltrona comunale e non c'è ne un altro, sia per l'attuale amministrazione che per l'opposizione” aggiungendo di volere “rispetto per tutti! Rispetto per la chiesa cattolica! Rispetto per le minoranze! Rispetto per i poveri!”
Il sindaco Zeno gli ha risposto in maniera ancor più piccata: “Potevo far fare solo i lavori di riqualificazione della piazza e invece ci siamo complicati la vita per fare bella la casa di Dio. Avevo chiesto a don Giuseppe un pizzico di pazienza soltanto questa settimana di tempo per poter finalmente realizzare quello che non è mai stato fatto a Massa di somma in settant'anni. Peccato,di solito i sacerdoti portano pace e amore, non ho altre parole.” Il sindaco, poi, ha postato sulla baceca della parrocchia una serie di articoli in cui papa Francesco se la prende con i “sacerdoti untuosi e preti che vivono nella vanità”, ma anche contro i “preti affaristi” ed i “preti imprenditori”.
Il parroco ha risposto al primo cittadino chiarendo di “non aver dato alcun permesso, nemmeno tramite la curia” ai lavori che abbellissiro la parrocchia, ma il sindaco smentito a stretto giro: “Ma se anche i colori li abbiamo scelto insieme nel tuo ufficio e poi abbiamo fatto le prove e tu hai indicato il colore,ci hai chiesto di tinteggiare anche la sacrestia, la zona del Cuore di Gesù e poi la ditta ha anche sostituito il motore alle Campane e negli ultimi giorni ci hai anche chiesto di realizzare un ingresso laterale e con te avevamo deciso di dedicare la porta all'anno del Giubileo. Mi dispiace ma la verità e' ben altra, proprio ieri ti avevo detto che era un bel periodo di pace e serenità per tutti e tu avevo suggerito di essere uomo di PACE, oggi fatti un esame di coscienza e valuta se ne è valsa la pena di portare tanto sgomento nel Paese per un tuo capriccio.”
Antonio Zeno ha chiarito di non essere “contro il parroco” e reso noto che “il mio Vescovo mi ha ringraziato per ciò che facevamo per la parrocchia e, se ricordo bene, chi guida e decide nella chiesa cattolica sono i vescovi.” La polemica, a questo punto, sembra essere lontana dallo spegnersi.