Molti prof rifiutano di sottoporsi al test volontario per il Covid19 in Campania prima della maturità
A volerla vedere positivamente, il dato è questo: poco meno di 13mila tra professori e personale scolastico impegnato negli Esami di maturità 2020 in Campania sono stati sottoposti sottoposto a «test rapidi e tamponi» Covid19, nell'ambito dello screening di massa della Regione e non c'è nessun positivo tra i sottoposti al monitoraggio. Ma allo screening ha accettato di sottostare solo il 60,3% degli aventi diritto (era su base volontaria). Dunque, circa 4 persone su 10 non hanno voluto effettuare l'esame. Ne dà notizia l'Unità di Crisi della Regione Campania. Il totale del personale da sottoporre a screening era pari a 21.345; il totale del personale sottoposto a tampone su base volontaria è stato di 12.862 con una percentuale di adesione del 60,3 per cento.
"Lo screening per i commissari degli esami di maturità e per tutto il personale scolastico è stata una iniziativa unica in Italia – afferma il presidente della Giunta regionale, Vincenzo de Luca -. È la prima operazione del programma che proseguirà in vista dell'apertura del nuovo anno scolastico, e che prevede il monitoraggio sanitario del personale docente e non docente per dare tranquillità alle famiglie. E' una scelta della Regione, ne siamo orgogliosi, ed è un atto di responsabilità e di rispetto per tutto il mondo della scuola che ha vissuto momenti difficili in questi mesi e che ha registrato l'impegno straordinario del corpo docente e del personale a cui va la gratitudine della nostra regione".
Proprio sulla riapertura dell'anno scolastico il presidente della Regione Campania ha avuto parole non tenere per il ministro Lucia Azzolina (Istruzione): "Come è del tutto evidente, la nostra è una posizione opposta a quella del Ministro dell’Istruzione, che ancora una volta dimostra atteggiamenti o irresponsabili o provocatori verso i docenti e le famiglie. Un ministro che propone l’apertura dell’anno scolastico il 14 settembre, per chiudere poi tre giorni, poi riaprirle e richiuderle ancora, in qualunque Paese civile sarebbe invitato a dare le dimissioni. Lavoreremo nei prossimi giorni, per quello che sarà possibile, per evitare questa vergogna".