Blitz contro i D’Amico al rione Conocal: smantellato il clan guidato dalle donne
Un durissimo colpo inferto alla Camorra. Più di trecento carabinieri hanno circondato questa mattina il rione Conocal, Ponticelli, periferia orientale di Napoli, per arrestare vertici e gregari del clan D'Amico, famiglia che gestisce tutte le attività illecite della zona: dalle piazze di spaccio al racket delle estorsioni fino al commercio delle case popolari. Un clan di camorra amministrato e gestito da un gruppo di donne della famiglia D'Amico. Grazie alle attività tecniche, si legge nel comunicato diffuso dai carabinieri, sono stati ricostruiti contesti criminali inseriti nella quotidianità del rione, delineando spaccati di vita che superano qualsiasi immaginazione.
Dalle prime ore dell'alba di oggi è in corso una maxi operazione condotta dai militari del comando provinciale di Napoli che stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della direzione distrettuale antimafia nei confronti di circa novanta persone. Sono 89 gli indagati, 75 condotti in carcere e 14 ai domiciliari, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco con l'aggravante delle finalità mafiose.
Le indagini, condotte con intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno evidenziato il ruolo di comando delle donne del clan. In una intercettazione l'allora boss Nunziata D'Amico, uccisa in un agguato nel settembre 2015, parla dei contrasti con la famiglia rivale, dei De Micco, guidata dall giovane boss Marco. Osservandoli alla finestra, la donna boss commenta con un interlocutore dice: "Ora stanno lì sotto, eh…non li vedi questi… stanno i bodi ( molti dei suoi affiliati del clan de Micco hanno tatuata su corpo la figura di Bodo, il personaggio dei cartoni animati preferito da Marco De Micco, ndr.) … non entrate nel biliardo…mi hanno detto ‘levati di mezzo'…". Molti dei dialoghi riguardano lo spaccio di droga e in particolare le trattative per l'amnèsia,; sta a "11", ma c'è chi si offre di procurarlo alla donna boss a "8 e mezzo". La boss deve occuparsi anche degli inconvenienti nel da ‘tagliare' le dosi: "Carmela ha inguaiato la roba…ne ha buttato troppo e l'ha inguaiata".
È stato, inoltre, messo in luce il potere del clan nella gestione degli immobili popolari "attraverso l'assegnazione a titolo oneroso degli alloggi a persone riconducibili all'organizzazione criminale e l'allontanamento coatto di persone indesiderate, tra cui – evidenzia la Procura di Napoli – gli appartenenti alle famiglie dei collaboratori di giustizia".