Fiume Sarno, veleni e rifiuti contaminati: sequestrato impianto a Mercato San Severino
Un intero impianto di smaltimento rifiuti è stato sequestrato dai carabinieri di Salerno a Mercato San Severino. L'impianto, che stoccava anche rifiuti speciali e pericolosi, eccedeva di oltre 130 tonnellate i limiti massimi giornalieri consentiti, infrangendo così le prescrizioni contenute nel Testo Unico Ambientale: nel corso dei controlli, sono emerse anche violazioni alla normativa antincendio. L'impianto è stato colpito dal decreto di sequestro preventivo che è stato emesso al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore ed eseguito dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno.
Le indagini erano partite nell'ottobre 2019, ed hanno fatto emergere l'esistenza e l'attuazione di operazioni di stoccaggio di rifiuti speciali, pericolosi e non, costituiti da cuoio conciato contenente cromo, imballaggi, pitture e vernici di scarto contenenti solventi organici, fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, adesivi e sigillanti di scarto, nonché assorbenti, materiali filtranti e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose, che venivano dunque stoccati oltre i limiti massimi giornalieri, eccedendo di oltre 130 tonnellate al giorno. Il valore dell'intero sequestro ammonta a circa due milioni di euro al giorno. Sequestro cautelare e relativa indagine che sono avvenuti nell'ambito dei controlli del territorio contro gli episodi di abbandono di rifiuti e per reprimire gli illeciti sversamenti nelle aree del bacino idrologico del fiume Sarno. "Bene l'operazione dei Carabinieri del NOE a Mercato San Severino. Bisogna mantenere alta l’attenzione sul fiume Sarno per promuovere un nuovo paradigma capace di coniugare bonifica e tutela del territorio": questo il commento del ministro dell'Ambiente Sergio Costa subito dopo l'operazione dei militari dell'Arma.