Mergellina, strage sfiorata: suicida voleva farsi saltare in aria con 15 bombole di gas
C'è un morto, ma ce ne potevano essere forse molti altri. Non si può non parlare di tragedia ieri alla stazione Mergellina di Napoli, dal momento che una persona, il 61enne Massimo Chiariello, ha perso la vita. Ma l'uomo, un dipendente della Asl Napoli 1 che aveva da poco ricevuto un avviso di sfratto, aveva deciso di uccidersi in una maniera che avrebbe potuto provocare una vera e propria strage. Dopo aver sigillato la sua abitazione, un appartamento in uso ai dipendenti delle Ferrovie dello Stato al secondo piano della stazione di Mergellina, il 61enne ha infatti aperto ben 15 bombole di gas, posizionando accanto a queste sei taniche di benzina da dieci litri. Le operazioni sono state eseguite indossando una mascherina antismog: ulteriore dettaglio che mostra la premeditazione del piano.
L'intento, alquanto evidente, era di farsi esplodere all'interno di quell'appartamento che aveva ottenuto in quanto figlio di ferroviere, ma che da lì a poco non avrebbe più potuto abitare. Ma le conseguenze del suo gesto avrebbero potuto essere gravissime: il gas e la benzina rischiavano di provocare un'esplosione dalle conseguenze imprevedibili. Sono state due circostanze a evitare che l'uomo potesse portare a termine il suo intento: in primo luogo l'allarme lanciato da un dipendente che faceva le pulizie nella stazione e che ha sentito una forte puzza di gas. In secondo luogo, il gas stesso: il 61enne ne ha forse sottovalutato l'effetto e ha perso i sensi prima che, con l'accendino che gli uomini della polfer gli hanno trovato in mano, potesse far saltare in aria tutto. Gli stessi agenti, però, non hanno potuto fare niente per salvare il 61enne: morto da solo, senza trascinare con sé altre incolpevoli vittime.