“Mi chiamo Roberto e sono autistico”: la storia del giornalaio conquista i napoletani
Ha già conquistato tutti i napoletani la storia di Roberto, ragazzo di 20 anni affetto da autismo relazionale. Da qualche tempo, Roberto sta aiutando i genitori nella loro edicola di Soccavo, quartiere della periferia occidentale di Napoli. A prima vista, sembra un ragazzo come tanti. Ed è proprio per questo che i suoi genitori hanno deciso di esporre, all'esterno dell'edicola, un cartello in cui fosse lo stesso ragazzo a presentarsi, che recita: "Buongiorno, mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l'autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi un po' di tempo".
"Spero che la storia di Roberto possa far capire che vivere insieme si può, basta solo essere predisposti all'ascolto" ha detto il padre del ragazzo al quotidiano Il Mattino. Secondo i genitori del 20enne, infatti, la storia di Roberto può non soltanto aiutare il 20enne a relazionarsi con le persone – con questo sono d'accordo anche gli specialisti che seguono il ragazzo – ma fungere anche da esempio al quartiere e alla comunità e aiutare ad oltrepassare qualche barriera nei confronti dell'autismo.