“Mia figlia ha una malattia rara, ho bisogno di aiuto”: l’appello del calciatore Carlo Gioielli
Il calcio non è solo competizione, intrattenimento, industria miliardaria, cori spesso offensivi, tifoserie a volte violente, vittorie e sconfitte. Lo sport, in generale, può e deve essere utilizzato per veicolare messaggi importanti, per dare una mano a chi è in difficoltà. È quanto sta succedendo, in queste ore, per Carlo Gioielli, attaccante classe 1987 che milita nel Calcio Pomigliano, in Serie D. Il calciatore partenopeo, cresciuto nelle giovanili di Napoli e Giugliano, ha infatti lanciato sui social network un appello accorato e disperato affinché qualcuno possa aiutare la figlia piccola, colpita da una rara malattia autoimmune e degenerativa, conosciuta come Sindrome di Rasmussen.
Voglio usare questo social per un motivo diverso dal solito, un motivo che in questi mesi ha stravolto la vita mia e della mia famiglia! Ho bisogno di aiuto, vi spiego il motivo: a mia figlia hanno diagnosticato una malattia autoimmune rara chiamata Sindrome di Rasmussen, pochi casi al mondo, che interessa una parte del cervello ed è degenerativa! Ho bisogno di aiuto, intendo solo da chi ha studiato questa malattia e concretamente abbia le dovute conoscenze in merito. Anche se all'estero, non importa. Ripeto, non in modo generico ma chi ha studiato ed ha avuto a che fare con questa malattia. Solo questo. Se conoscete qualcuno che può realmente aiutarmi, contattatemi
Chi è Carlo Gioielli
Napoletano, Carlo Gioielli, come detto, milita attualmente nel Calcio Pomigliano, cittadina della provincia partenopea, in Serie D. Esterno d'attacco, è cresciuto calcisticamente nei settori giovanili di Napoli e Giugliano e ha militato anche nelle squadre di Volla, Sant'Anastasia e Casoria, soprattutto nel Campionato di Eccellenza.
Cos'è la Sindrome di Rasmussen
Conosciuta anche come encefalite subacuta, la Sindrome di Rasmussen è una malattia rara neurologica caratterizzata da una infiammazione di un singolo emisfero cerebrale e che generalmente colpisce bambini tra i 5 e i 15 anni. In chi ne è affetto, la malattia causa gravi crisi epilettiche, perdita del linguaggio e delle capacità motorie, emiparesi, encefalite e demenza.