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Michele, 47 anni, è annegato nel mare di Capo Miseno dove lavorava come ormeggiatore

Michele Palma Esposito, 47 anni, è morto nelle acque di Capo Miseno dove lavorava come ormeggiatore. Ancora da accertare la dinamica della morte dell’uomo, per il quale i soccorsi dei colleghi e del personale sanitario giunto sul luogo sono stati inutili. Disposta l’autopsia sulla salma.
A cura di Valerio Renzi
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Tragedia nel pomeriggio di ieri, giovedì 17 agosto, a Capo Miseno (Napoli), dove ha perso la vita Michele Palma Esposito. L'uomo, 47 anni, lavorava come ormeggiatore nelle acque di Marina Piccola nel comune di Bacoli. Il suo compito era quello di far ormeggiare le piccole imbarcazioni sui pontili galleggianti posizionati di fronte all'affollatissima spiaggia di San Sossio, in uno dei tratti più frequentati della costa napoletana. Ancora non è nata la dinamica della morte dell'uomo, ma l'ipotesi più accreditata è che abbia avuto un malore che ne ha provocato la morte o l'annegamento.

Aperta un'inchiesta sulla morte dell'ormeggiatore di Capo Miseno

Inutili i primi soccorsi dati dei colleghi di Michele, che quando hanno visto il suo corpo inerte in acqua si sono gettati un mare per salvarlo e hanno immediatamente chiesto l'intervento del personale medico. Sul posto il personale sanitario del 118 arrivato a bordo di un'ambulanza che ha tentato di rianimarlo senza successo. Il corpo del 47enne è stato trasportato al II Policlinico di Napoli e sarà sottoposto ad autopsia, così come disposto dal magistrato di turno. Per stabilire quanto accaduto aperto un fascicolo e un'indagine a cui lavorano gli uomini della Guardia Costiera e i carabinieri di Pozzuoli e Bacoli.

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