Migrante insultato in ospedale. La replica: “Gli insulti non erano rivolti a lui”

Ha fatto molto discutere il video pubblicato qualche giorno fa su Facebook da Souleymane Rachidi, 20enne originario della Costa d'Avorio che, su una barella dell'ospedale Curteri dell'ospedale Curteri di Mercato San Severino, nella provincia di Salerno, veniva apostrofato da una infermiera con insulti e ingiurie come "Devi morire". L'indagine interna effettuata dall'ospedale per accertare effettivamente quanto avvenuto, però, rivela che quelle frasi non erano rivolte al giovane migrante, bensì ad un collega.
"Non emergono comportamenti o atti assunti dal personale in servizio riferibili ad episodi di razzismo" si precisa in una nota firmata da Giuseppe Longo, direttore generale dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno, che ha effettuato l'indagine interna. Dal nosocomio, però, fanno sapere che l'infermiera verrà sottoposta comunque a provvedimento disciplinare, in quanto quelle frasi inequivocabili che si sentono nel video non devono essere pronunciate nei confronti di nessuno, soprattutto all'interno di un ospedale pubblico e durante lo svolgimento delle proprie funzioni. "Le frasi proferite – si legge ancora nella nota di Longo – pur non indirizzate al paziente bensì ad altro operatore sanitario, costituiscono atteggiamenti non ammissibili e passibili di censura".