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Minacciano un immigrato e lo obbligano a pagare il loro conto del bar

Due giovani sono finiti agli arresti per tentata estorsione e rapina: sono accusati di aver costretto un cittadino pakistano a pagare il loro conto del bar, rubandogli il cellulare per obbligarlo; un terzo uomo è stato denunciato per gli stessi reati e si cerca il quarto componente della banda. L’episodio avvenuto in un locale di Arzano (Napoli) il 29 agosto scorso.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Avevano obbligato un immigrato a saldare il conto al bar al posto loro e, di fronte alle sue prevedibili rimostranze, lo avevano minacciato e gli avevano rubato il telefono. Pochi spiccioli, ma con un forte significato simbolico: si sentivano degli intoccabili, a cui tutto era concesso e dovuto. I componenti della banda, tutti ritenuti vicini al gruppo criminale della 167 di Arzano, sono stati identificati dai carabinieri della tenenza locale che oggi, 27 settembre, hanno arrestato due persone e hanno denunciato un terzo uomo per tentata estorsione e rapina. In manette sono finiti Carlo Raiano, 33 anni, pregiudicato, e un incensurato di 18 anni, entrambi del posto, mentre la denuncia è scattata per un 51enne, anche lui pregiudicato e della zona, e sono in corso le indagini per risalire all'identità della quarta persona coinvolta.

L'episodio risale allo scorso 29 agosto. La vittima è un uomo pakistano, che era stato avvicinato all'interno di un bar di Arzano, comune a nord di Napoli. Gli aggressori erano in quattro, avevano deciso che a pagare le loro consumazioni avrebbe dovuto pensarci lui. Lo avevano circondato e minacciato e gli avevano rubato il cellulare per costringerlo a saldare quel conto che non gli spettava.

La circostanza era finita all'attenzione dei carabinieri, che in seguito alla denuncia avevano avviato le indagini e, in poco tempo, avevano fatto chiarezza individuando tre dei quattro componenti della banda. I dati raccolti, portati sul tavolo del gip di Napoli Nord, hanno determinato l'ordinanza di applicazione di misura cautelare eseguita dai carabinieri; Raiano è stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale mentre il diciottenne è stato sottoposto ai domiciliari.

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