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Minorenne beve troppi cicchetti e finisce in ospedale, chiuso bar del Vomero

Un bar del Vomero è stato chiuso in base a un provvedimento di sospensione dell’attività per 15 giorni firmato dal Questore di Napoli: era frequentato da persone con precedenti di polizia e in almeno due occasioni nel locale era stato servito dell’alcol ai minorenni; in uno dei questi casi un ragazzo si era sentito male ed era finito in ospedale.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Il Questore di Napoli ha disposto la chiusura per 15 giorni di un bar di via Ottavio Caiazzo, al Vomero, nella zona collinare di Napoli: è stato appurato che in quel locale venivano serviti alcolici anche a ragazzi minorenni e in una occasione un giovanissimo, che palesemente dimostrava di avere meno di 18 anni, si era sentito male dopo aver bevuto. Il provvedimento di sospensione dell'autorizzazione alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande è stato eseguito dagli agenti del commissariato Vomero.

I casi accertati sono due, appurati dai poliziotti del commissariato locale, impegnati nei servizi di controllo del territorio ordinari e in quelli mirati predisposti dalla Questura per contrastare la diffusione di alcol tra i più giovani. In uno degli episodi che hanno portato al provvedimento un ragazzino era finito in ospedale. Evidentemente minorenne, non aveva avuto problemi a comprare dell'alcol: si era semplicemente presentato al bancone e, senza che gli venissero chiesti i documenti, malgrado dalla faccia fosse già chiaro che avesse meno di 18 anni gli erano stati serviti diversi cicchetti; il ragazzo si era sentito male ed era stato accompagnato al Pronto Soccorso, dove gli era stata diagnosticata una intossicazione da alcol. Dopo l'arrivo in ospedale erano state allertate le forze dell'ordine e gli agenti, ricostruendo la serata del giovane, aveva individuato il locale.

Durante i sopralluoghi nel bar è stato inoltre accertato che il bar veniva spesso frequentato da persone con precedenti di polizia. Il provvedimento,  si legge nella nota della Questura di Napoli, è quindi "finalizzato a scongiurare un concreto pericolo per la pubblica sicurezza".

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