Moccia ferito in un agguato, lettera al patron della pasta: “Non parlare con la polizia”
Intimidazioni e minacce per l'imprenditore ferito lo scorso venerdì pomeriggio mentre rincasava con il figlio a Castellammare (Napoli), dove gestisce insieme ai fratelli lo storico pastificio Fabbrica della Pasta di Gragnano. Parliamo di Ciro Moccia, patron della pasta e titolare anche di una catena di supermercati sia nella zona stabiese e a Capri, rimasto vittima di un agguato a colpi di pistola che per fortuna gli è costato solo ferite lievi. Gli inquirenti sono concentrati ora sulle lettere minatorie di cui ha parlato Susanna, presidente del gruppo giovani degli Industriali della provincia di Napoli e sorella di Ciro. "Non parlare con la polizia" intimano i messaggi che risalgono al 2011, alla luce dei recenti fatti acquisiti nelle indagini. L'ingiunzione a non parlare con le forze dell'ordine si riferisce, secondo la ricostruzione della polizia alla denuncia presentata nel 1996 dal padre di Ciro Moccia grazie alla quale era stato arrestato un criminale colpevole di essersi introdotto nel pastificio.
Una vendetta tardiva? Non è ancora chiaro cosa si muova dietro il ferimento dell'imprenditore, tuttavia la pista del raid punitivo collegabile a quella vicenda non è da escludersi. Ma la famiglia Moccia potrebbe essere anche nel mirino della camorra per il pizzo di Natale, ovvero la quota estorta mensilmente ai commercianti dagli emissari della criminalità organizzata locale. Sull'episodio indaga ora la procura di Torre Annunziata diretta da Sandro Pennasilico e dall’aggiunto Pierpaolo Filippelli.