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Mogli, compagne, figlie, parenti: il voto per le donne in Campania è un affare di famiglia

Grazie all’accoppiata uomo-donna nelle preferenze, possibile grazie alla legge regionale, molti uomini provano a piazzare tra gli scranni del consiglio persone a loro molto vicine. C’è anche, però, chi porta un nome “pesante” ma finora è riuscita a farsi strada da sola.
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Il Consiglio Regionale della Campania.
Il Consiglio Regionale della Campania.

È caccia all’accoppiata uomo-donna in Regione Campania grazie alla legge regionale che prevede la possibilità della “preferenza di genere”. Si possono, cioè, votare due diversi candidati della stessa lista se sono di sesso diverso, molti capicorrente provano a raggranellare voti mettendosi al fianco un esponente femminile.

Nel 2010, al primo esperimento, entrarono in Consiglio ben quattordici donne e molti maschietti dimostrarono di aver capito bene il meccanismo, eleggendo mogli, compagne, parenti. È il caso di Bianca D’Angelo, da tempo partner dell’europarlamentare Enzo Rivellini ed attuale assessore regionale alle politiche sociali. La D’Angelo sarà ricandidata, capolista dei Popolari per l’Italia apparentati con Caldoro dopo aver provato a creare la lista unitaria di Area Popolare. Proverà il bis Mafalda Amente, che nel 2010 fu portata in Consiglio dall’exploit dello zio, l’ex sindaco di Melito Antonio Amente, da cui poi si è distaccata: stavolta dovrà dimostrare di essere in grado di farcela anche senza i voti dell’imponente parente. Non è chiaro se proverà a rientrare in consiglio Annarita Vessella Pisacane, il cuo marito, il deputato Michele Pisacane, le fece tutta la campagna elettorale cinque anni fa: lei non poteva, visto che era incinta all’ottavo mese. Per non sbagliarsi, il marito fece scrivere sui manifesti solo “Pisacane” senza alcuna fotografia. Ebbe ragione, visto che la moglie fu eletta senza alcun problema.

Vediamo ora le novità per la campagna elettorale del 2015: da giorni, ormai, campeggiano per Napoli, pur senza simbolo, i manifesti di Gabriella Peluso, capo ufficio stampa del Consiglio Regionale e storica compagna dell’ex consigliere regionale e dirigente dell’Ugl Salvatore Ronghi. Proverà a rientrare in Consiglio non come dipendente, ma come esponente istituzionale attraverso l’elezione in una delle liste di Caldoro. Nel Partito Democratico troveranno spazio due figlie d’arte: Enza Amato, figlia di Antonio, consigliere regionale che non si ricandiderà; Bruna Fiola, figlia di Ciro, consigliere democrat al Comune di Napoli e prossimo candidato alla presidenza della Camera di Commercio partenopea. C’è anche una nipote d’arte: Raffaella Mauro, avvocato e nipote di Gaetano Mauro, già consigliere regionale di Democratici e Margherita. C’è da dire, però, che la Amato e la Mauro masticano già politica da anni ed hanno un loro percorso ben avviato: la prima è segretaria del circolo Pd di Fuorigrotta, la seconda è la stimata presidente del circolo Pd di Nola.

Nelle ultime ore si sta molto discutendo di un’altra donna la cui famiglia è impegnata in politica da decenni: si tratta di Paola Raia, attualmente in Consiglio Regionale in quota centrodestra e pronta a passare il guado e a candidarsi con DeLuca. La Raia avrebbe già trovato posto in Campania Libera, una delle due “liste del presidente” presenti nella coalizione di centrosinistra.

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