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Molestie e foto hot a minorenni autistiche: cosa sappiamo dell’inchiesta di Posillipo

Un fisioterapista di Posillipo, dopo due notti in cella, è finito ai domiciliari. L’accusa è di quelle più infamanti: avrebbe molestato due pazienti minorenni autistiche, mentre avrebbe scattato foto considerate di carattere pedo-pornografico nei confronti di una terza. L’uomo ha negato ogni accusa, ed ha provato a spiegarsi nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice. Ma per ora non è bastato.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Le accuse sono di quelle pesanti: abusi nei confronti di due bambine e foto a sfondo pedo-pornografico nei confronti di una terza. Un terapista raggiunto da un ordine di custodia cautelare ai domiciliari, raggiunto da un ordine di arresto emesso dal gip. Ci sarà molto da chiarire, nell'inchiesta nata dal lavoro degli uomini della Squadra Mobile, guidata dal primo dirigente Luigi Rinella. Intanto, il terapista è stato già interrogato, ha provato a rispondere alle accuse, ma la sua versione non pare aver convinto il giudice che per il momento, dopo due notti in cella, gli ha concesso comunque i domiciliari.

Ad inchiodare l'uomo, in questo momento, sono proprio le immagini: quelle ricavate da telecamere nascoste piazzate all'interno di una sala usata nella struttura di Posillipo dove lavora da almeno una decina d'anni ed usata per sedute di riabilitazione. Già, perché i pazienti dell'uomo non sono persone qualunque: sono minori, per lo più alle prese con problemi relazionali, e che dunque hanno bisogno di cure particolari. Ed anche questo rende più difficili le indagini degli inquirenti.

Tutto è nato dalla denuncia presentata dalla madre di una di loro. Al ritorno da una seduta, la piccola esprime un "giudizio negativo" sul terapista, aggiungendo un dettaglio molto circoscritto che fa scattare subito un campanello d'allarme nella mente della madre. Parte la denuncia, scattano le indagini: si cercano riscontri, si piazzano telecamere per registrare immagini e audio nella sala dove sarebbero avvenute le violenze sulle pazienti. Ed è proprio dalle immagini che scatta il blitz che ha portato all'arresto dell'uomo venerdì 3 agosto scorso.

Dalla ricostruzione fatta dagli inquirenti, l'uomo avrebbe indotto la sua paziente a mettersi in posa, per poi scattarle foto alle parti intime. Un'ipotesi che però l'uomo nega completamente, dichiarandosi totalmente innocente. Lo ha ribadito durante l'interrogatorio di garanzia avvenuto lunedì 6 agosto, davanti al gip Isabella Iaselli. L'uomo ha sostenuto che i "contatti" avvenuti con le bambine sarebbero esclusivamente terapeutici. In particolare, il solletico utilizzato farebbe parte di una terapia per far "aprire" le pazienti, e che "se ho sfiorato un parte erogena, l’ho fatto senza accorgermene, magari anche a causa dei ripetuti movimenti delle piccole". Sulle presunte foto scattate ad una terza paziente, invece, l'uomo ha spiegato che si trattasse di immagini scattate per "sottoporle ad uno studio più approfondito", per "cristallizzare la sua condotta", visto che la piccola aveva assunto "un atteggiamento provocatorio". Non è però bastato: dopo due notti in cella a Poggioreale, l'uomo si trova ora ai domiciliari. Nei prossimi giorni sono attese nuove perizie e nuovi sviluppi di questa inchiesta che, per il momento, vede da una parte un fisioterapista, che si dichiara completamente innocente, e tre minori, due delle quali avrebbero subito presunte molestie ed una terza "immortalata" in immagini ritenute pedo-pornografiche.

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