Morta di aborto, il dolore del medico: “L’ho fatta nascere io, è morta tra le mie mani”
"Il destino è assurdo, beffardo, non riesco a pensare ad altro" queste sono le parole con cui F. De S., dell’Unità di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Cardarelli di Napoli commenta l'inspiegabile morte di Gabriella Cipolletta, dopo un aborto da lui praticato, avvenuta 19 anni dopo che lo stesso dottore l'aveva aiutata a nascere. È lui infatti, il ginecologo che due decenni prima aveva fatto partorire Emilia Cipolletta in una clinica di Mugnano: "Sì, ero il suo ginecologo – dice in una intervista a Il Mattino – Gabriella l’ho fatta nascere io. È nata ed è morta nelle mie mani".
La tragedia
La giovane è deceduta dopo un intervento di interruzione volontaria di gravidanza nel noscomio napoletano lo scorso 11 gennaio. Gabriella aveva deciso di abortire dopo aver scoperto che, in seguito a una cura molto aggressiva, ci sarebbe stato il 50% di possibilità di dare alla luce un bambino malformato. "Ho tutta la vita per fare figli" aveva detto a mamma Emilia, che l'aveva accompagnata, dopo tutti gli esami del caso, all'ospedale del Vomero. Lì, dopo un intervento durato quasi due ore si è spenta. Immediatamente sono scattate le indagini interne per capire cosa sia andato storto in una semplice operazione di routine, che, come ammette la stessa equipe chirurgica, si era svolta senza problemi.
Il medico: "Solo l'autopsia ci darà risposte"
Quale grave complicanza è intervenuta spezzando la vita di Gabriella? Ancora oggi il dottore non può dirlo con certezza: "Immaginiamo un’embolia, forse a causa di una predisposizione naturale. In ogni caso è successo qualcosa di inspiegabile, l’intervento era andato bene, tutto assolutamente regolare. Aspettiamo il risultato dell’autopsia per capire che cosa può essere accaduto".