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Morta dopo un aborto, la madre: “Gabriella diceva: ho tutta la vita per fare figli”

Il racconto della madre di Gabriella Cipolletta ai giornalisti: “Era tranquilla, poi i medici sono usciti dicendo: “Sta morendo”.
A cura di An. Mar.
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"I medici le avevano detto che il bimbo poteva nascere malformato perché aveva assunto un farmaco antimicosi, non ci avevano detto nessuna certezza ma mia figlia aveva paura". Per questo motivo Gabriella Cipolletta, la ragazza deceduta lunedì dopo un'interruzione di gravidanza volontaria, aveva scelto di abortire. A spiegarlo è la madre della diciannovenne morta ieri all'ospedale Cardarelli di Napoli, parlando ai giornalisti.

"Era tranquilla, diceva: Ho tutta la vita per fare figli"

"Ieri mattina l'ho accompagnata in ospedale – racconta la madre di Gabriella – era tranquillissima: anche io ho avuto un aborto al Cardarelli e lo stesso dottore ha fatto nascere 19 anni fa mia figlia – continua -. Non mi hanno fatto entrare in sala parto perché dicevano che mia figlia era maggiorenne, poi non ho saputo più niente: ho solo sentito dire ‘sta morendo‘. Dopo un'ora è uscita un infermeria a chiamare il primario. Mi hanno detto prima che aveva avuto un'emorragia, poi un collasso cardiaco e alla fine un embolo". "Molti ginecologi – spiega –  perché non mi sono fermata solo ad uno, mi avevano detto che c'erano da una a 50 possibilità che il bambino nascesse con una malformazione. Fino a 10 giorni fa – aggiunge Emilia – comunicando su WathsApp, il medico diceva che non non ci sarebbe mai una certezza, che le analisi erano a scatola chiusa: per come come fa male questo farmaco poteva essere inutile".

"È stato un errore, la faccia dei medici li condanna"

"Gabriella mi diceva sono tranquilla – racconta ancora la donna – Poi sono sono andata in bagno e l'ho lasciata con la zia. Quando sono ritornata mia figlia mi ha ripetuto ‘sono tranquilla' ed è andata via con la caposala. Ci siamo abbracciate e baciate. E così se n'è andata". "Abbiamo capito che la situazione si era complicata perché era già trascorsa un'ora mentre quella che era entrata prima era subito uscita". "Dopo non usciva nessuno – ricorda – entravano gli infermieri con le sacche di sangue, le tirocinanti". Sono usciti i medici dicendo "la situazione non è grave ma gravissima"."è stato un errore perché la faccia dei dottori li condanna, era una faccia da colpevole: l'hanno uccisa, sono sicura. Questi medici dovrebbero stare a casa a fare l'uncinetto, vogliamo giustizia".

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