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Morta Titina Ferrigno, la “signora dei fiori di carta” di San Gregorio Armeno

È morta all’età di 93 anni Titina Ferrigno, la “signora dei fiori” di via San Gregorio Armeno, a Napoli. Sordomuta fin dalla nascita, da quando era bambina realizzava colorati fiori di carta nel suo laboratorio, diventando col tempo la memoria storica della zona. La speranza adesso è che la sua arte non venga dimenticata.
A cura di Francesco Loiacono
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Titina Ferrigno fotografata da Ferdinando Kaiser (dettaglio)
Titina Ferrigno fotografata da Ferdinando Kaiser (dettaglio)

Era diventata la memoria storica, silenziosa e colorata di via San Gregorio Armeno, stradina di Napoli famosa in tutto il mondo soprattutto per i presepi e gli artigiani che li realizzano. Affacciata sulla pittoresca stradina si trovava anche la bottega della signora Concetta Ferrigno. Memoria "silenziosa" perché Titina, come veniva chiamata, era sordomuta dalla nascita: ma allo stesso tempo memoria "colorata" come i fiori di carta che Titina realizzava fin da quando era piccola. Tulipani, margherite, rose, uniti in bouquet colorati e raffinati nella loro semplicità e venduti per pochi euro. Così Titina ha vissuto fino all'età di 93 anni, sempre composta nella sua grande dignità: è stata la rivista "Identità insorgenti", che aveva dedicato recentemente un ritratto alla "signora dei fiori" di San Gregorio Armeno, a comunicare ieri la notizia della sua morte: "Non lasciamo che scompaia del tutto la sua memoria", ha scritto la rivista, proponendo di trasformare il basso in cui Titina ha vissuto e operato fin da piccola in una sorta di museo che possa conservare e al tempo stesso portare avanti la sua arte.

Già, perché quella praticata da Titina fin da piccola su volere del padre e della madre, a Napoli è una vera e propria tradizione, che a San Gregorio Armeno potrebbe essere addirittura precedente all'arte di costruire presepi. I fiori di carta di Titina erano stati immortalati in alcuni scatti del fotografo Ferdinando Kaiser (di cui è anche la foto d'apertura in questo articolo), che avevano destato molta attenzione nei confronti dell'anziana e di tutto il "mondo" che era racchiuso nella sua piccola bottega. La speranza è che i fiori di Titina non appassiscano mai, continuando ad ammaliare con i loro colori e la loro semplicità gli sguardi dei turisti e dei napoletani desiderosi di non recidere il cordone ombelicale con la memoria della città.

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