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Morte della piccola Irene, i genitori accusano: “Il Monaldi rifiutò il ricovero”

Il dramma della piccola Irene, la bambina di 3 anni di Scampia malata di cuore e morta per una crisi respiratoria, potrebbe avere un’appendice giudiziaria. I genitori della bambina avrebbero infatti denunciato i medici dell’ospedale Monaldi per aver rifiutato il ricovero alla piccola, alle prese con febbre alta.
A cura di Francesco Loiacono
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Non c'è solo il dolore e lo strazio che possono provare dei genitori quando muore loro un figlio, ma anche la rabbia. Perché la vicenda della piccola Irene, la bimba di 3 anni di Scampia morta venerdì mattina per una crisi respiratoria, rischia di avere uno strascico giudiziario. I giovani genitori della bimba, che si era ritrovata ad avere un cuore troppo grande per la sua età e aveva subito qualche mese fa un trapianto che sembrava poterle dare una nuova vita, avrebbero infatti – secondo quanto riporta il quotidiano Il Mattino – denunciato i medici dell'ospedale Monaldi per aver rifiutato di ricoverare la piccola, alle prese quelli che erano forse i primi sintomi della crisi che le è stata fatale.

Un medico le aveva prescritto della Tachipirina

La denuncia sarebbe stata presentata ai carabinieri di Giugliano dalla coppia dei genitori, poco più che ventenni. Il fatto in questione risalirebbe a sabato scorso, quando la mamma di Irene, vedendo che sua figlia aveva 38 e mezzo, l'ha portata al nosocomio chiedendo il ricovero, ma si è sentita rispondere da un medico che per curare la bambina sarebbe bastata della Tachipirina. Una diagnosi che era stata confermata lunedì anche dal medico curante della piccola, nata e cresciuta nel Lotto G del quartiere Scampia, a Napoli. Poi però la bambina non aveva mostrato segni di miglioramento: la situazione è anzi precipitata fino al tragico epilogo. La bambina, bianca in volto, ha vomitato fino a perdere conoscenza: quando è stata portata all'ospedale di Giugliano i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Adesso i genitori chiedono giustizia, confortati dall'affetto dei tanti che, quando venne alla luce il caso di Irene, mostrarono la loro solidarietà alla piccola con raccolte fondi e dimostrazioni di affetto.

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