Morte di Antonio Giglio, la madre: “Precipitò per guardare l’elicottero dei carabinieri”
"Avevo un figlio di 4 anni, Antonio, che è morto per cause accidentali cadendo dalla finestra della camera da letto della casa di mia mamma. Quella giornata il bambino era andato a trovare la nonna e, vedendo l'elicottero dei Carabinieri, si era sporto eccessivamente cadendo giù". Questa la spiegazione di Marianna Fabozzi, la madre di Antonio Giglio, il bimbo di 3 anni morto nell'aprile 2013 nel rione Parco Verde di Caivano. All'indomani dell'arresto di Raimondo Caputo, accusato dell'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, morta anche lei precipitando dall'ottavo piano dello stabile in via Circumvallazione il 24 giugno 2014, la morte del piccolo Antonio torna sotto i riflettori. È la famiglia Loffredo, rappresentata dall'avvocato Angelo Pisani, a chiedere la riesumazione del corpo del bimbo per nuovi esami. Fu veramente una morte accidentale? O il piccolo Antonio è un'altra vittima, la prima, del presunto assassino di Fortuna, detta Chicca? È quello che accerteranno le indagini della Procura di Napoli nord.
La morte di Antonio Giglio
Il bimbo precipitò dall'appartamento della nonna materna il 27 aprile del 2013. Per la sua morte è indagata con l'accusa di omicidio colposo Marianna Fabozzi, ora in carcere per concorso in abusi sessuali nel caso che vede le tre figliolette vittime di abusi sessuali da parte del convivente, Raimondo Caputo. La donna, ritenuta dagli inquirenti a conoscenza delle violenze sulle figlie di 10, 6 e 4 anni, è in cella per aver omesso di denunciare alle autorità gli abusi.