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Morte di Fortuna Loffredo, trovate tracce biologiche del presunto assassino

Nuovi colpi di scena nel caso della morte della piccola Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni trovata agonizzante il 24 giugno 2014 nel cortile delle case popolari Parco Verde a Caivano, provincia di Napoli. I carabinieri avrebbero trovato tracce biologiche del presunto assassino, mentre è in dubbio la dinamica della morte: forse Fortuna non è precipitata, ma è morta schiacciata da un adulto che cercava di violentarla.
A cura di F.L.
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Nuovi colpi di scena nel caso della morte della piccola Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni che il 24 giugno dello scorso anno fu trovata agonizzante nel cortile delle case popolari del Parco Verde a Caivano, in provincia di Napoli. Nel corso delle ultime perquisizioni effettuate dai carabinieri, i militari avrebbero infatti trovato delle tracce biologiche riconducibili al presunto assassino, oltre ad altro materiale utile per le indagini. Si tratta al momento solo di indiscrezioni, pubblicate dal quotidiano Il Mattino. Secondo quanto fatto trapelare dagli inquirenti, però, ci potrebbero essere novità importanti sulle indagini che da ormai oltre un anno i carabinieri della compagnia di Casoria e di Caivano, coordinati dal procuratore aggiunto Domenico Airoma e dal pubblico ministero Claudia Meoni, stanno portando avanti per dare un nome al presunto assassino della piccola Chicca, soprannome di Fortuna Loffredo.

Morte di Fortuna Loffredo: forse la bimba non è precipitata

Oltre al materiale biologico, individuate in uno dei ballatoi del gruppo di case popolari dove fu ritrovato il corpo di Fortuna, le novità più importanti riguarderebbero la dinamica della morte della piccola. Sembra infatti che nessuno abbia visto effettivamente precipitare Fortuna nel vuoto: potrebbe essere un tentativo di depistaggio messo in atto dal presunto assassino per allontanare i sospetti da un altro tipo di morte violenta, magari per schiacciamento. Fortuna potrebbe essere stata schiacciata sul selciato del cortile da un adulto molto più pesante di lei, che probabilmente voleva cercare di violentare la bambina, che come accertato dal pubblico ministero Federico Bisceglia – poi deceduto in un incidente stradale – nelle settimane e nei mesi che hanno preceduto la sua morte è stata vittima di abusi sessuali. Questo spiegherebbe perché sul corpo della piccola non sono state trovate ecchimosi e contusioni riconducibili a una caduta da un'altezza importante.

Alla luce di questi nuovi elementi i carabinieri potrebbero riesaminare l'autopsia e le perizie redatte dai Ros – in tutti i documenti si parlava di una possibile caduta di Fortuna da un'altezza non superiore a 10 metri, ma con toni molto dubitativi – o addirittura procedere a un nuovo esame della salma. Il condominio di Caivano dove ha trovato la morte la piccola Fortuna è stato teatro di molte tragedie: nel 2013 dall’ottavo piano dello stesso edificio era caduto giù un bambino di tre anni, Antonio Giglio. Il Parco Verde è stato però recentemente anche al centro di due arresti per violenza sessuale: un uomo – il primo a soccorrere Fortuna – e una donna sono finiti in manette in un'inchiesta partita dalle indagini sulla morte di Fortuna, ma non direttamente collegata a lei.

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