Morte di Salvatore Giordano, i legali della famiglia: “Il sindaco non poteva non sapere”
Sergio Pisani legale della famiglia del quattordicenne Salvatore Giordano morto sotto i massi caduti dalla Galleria Umberto il 5 luglio 2014, ha presentato istanza ai pubblici ministeri Giugliano e Di Dona, titolari dell’inchiesta sul crollo a "notificare al Sindaco di Napoli avviso di chiusura delle indagini per aver cagionato per colpa, la morte del giovanissimo Salvatore Giordano". La richiesta del collegio difensivo dei familiari del 14 enne vittima del dissesto edilizio, attribuiscono la responsabilità del grave incidente al primo cittadino Luigi de Magistris, che, secondo i legali, "non poteva non sapere" e avrebbe dovuto dunque adottare le misure del caso. "Appare giuridicamente inammissibile – scrivono – che il Sindaco, la massima autorità cittadina responsabile della sicurezza e deputato ad intervenire, per il solo fatto di aver considerato che i frontoni della Galleria Umberto non appartenessero al patrimonio Comunale, consapevole del pericolo incombente ogni giorno su migliaia di cittadini, non abbia disposto alcun intervento anche solo per recintare l’area sottostante la Galleria attivandosi solo in data 10 luglio 2014, ovvero 5 giorni dopo il tragico evento che ha determinato la morte del povero Salvatore, quando è stata emessa una Ordinanza Sindacale che ha ordinato lavori di urgenza dell’intero complesso denominato Galleria Umberto".
Le interrogazioni del consigliere Moretto
A riprova di come l'Amministrazione comunale fosse a conoscenza del pericolo per l'incolumità pubblica i legali dei Giordano allegano nell'istanza alcuni fra i principali passaggi delle tre interrogazioni rivolte al sindaco di Napoli e all’assessore al ramo dal consigliere comunale Vincenzo Moretto. In quelle interrogazioni Moretto lanciava l’allarme sui gravi pericoli connessi allo stato di degrado del complesso monumentale. Il risale al 3 luglio 2013 (un anno prima dell'incidente), quelli successivi sono datati 28 febbraio 2014 e 3 marzo 2014."Purtroppo – scriveva Moretto al sindaco nell’interrogazione del 3 marzo 2014 – oggi la prestigiosa struttura è oggetto di degrado a seguito di interventi di manutenzione probabilmente non eseguiti a regola d'arte. Infatti pochi giorni fa si sono verificati distacchi di intonaci e fregi ornamentali, che solo per pura fortuna non hanno causato vittime o feriti tra i passanti, «Come è possibile – chiedeva allora il consigliere Moretto – che dopo solo poco tempo da un opera di restauro complessiva, gli stessi fregi o stucchi oggetto di restauro, vengano di nuovo giù? Quali misure urgenti di recupero intende adottare questa Amministrazione per la tutela e salvaguardia della struttura? Chi sono i responsabili che hanno appaltato i lavori e quali sono stati gli accertamenti eseguiti prima del rilascio della documentazione attestante il collaudo e le dichiarazioni di lavori eseguiti ad opera d'arte, con le dovute garanzie ti tenuta per almeno diversi anni?"."La Galleria Umberto I – rincarava la dose Moretto nella stessa interrogazione – ha bisogno di cure e attenzioni che la Soprintendenza e il Comune non le dedicano. Tra un po', senza voler essere uccelli del malaugurio, verrà la stagione dei crolli se le ristrutturazioni non riceveranno impulsi decisivi alla loro realizzazione."