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Paolo Villaggio è morto, addio a Fantozzi

Morto Paolo Villaggio, fu anche il maestro di “Io speriamo che me le cavo”

Paolo Villaggio si è spento a Roma all’età di 84 anni. Tra le sue interpretazioni più famose, oltre Fantozzi, c’è quella del maestro Sperelli nel film di Lina Wertmuller “Io speriamo che me la cavo”, storia di un maestro del Nord che viene trasferito per sbaglio in un paesino della provincia di Napoli.
A cura di Valerio Papadia
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La morte di Paolo Villaggio, deceduto all'età di 84 anni a Roma, dopo essere stato ricoverato per giorni al Policlinico Gemelli, ha sconvolto l'Italia intera. Attore, scrittore, paroliere (per l'amico Fabrizio De Andrè), artista a tutto tondo Villaggio, con il suo Fantozzi, ha saputo tratteggiare, con goliardia e amara ironia, la figura dell'italiano medio, delle sue virtù e dei suoi vizi, tremendamente attuale ancora oggi. Tra le interpretazioni dell'artista genovese, però, non si può non ricordarne una, particolarmente riuscita e cara ai napoletani: quella del maestro Marco Tullio Sperelli in "Io speriamo che me la cavo" di Lina Wertmuller.

Il maestro Sperelli, dopo aver chiesto trasferimento in una scuola elementare ligure, viene per errore spedito in un istituto di Corzano, immaginaria cittadina nella provincia di Napoli (nel libro dal quale il film è tratto la cittadina è Arzano). Dopo l'iniziale smarrimento, dettato dalla diversità di approccio al lavoro e alla vita tra Nord e Sud, Sperelli si fa catturare completamente dai suoi alunni e dalle loro esistenze. Prima di ripartire per il Settentrione, uno degli alunni consegna a Sperelli un tema, che termina proprio con la frase "Io speriamo che me la cavo".

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