Morto in un incidente stradale, l’eroismo di Luigi: “Pensate prima agli altri”
Prima di accasciarsi colpito da un'emorragia cerebrale, Luigi Borrelli, il diciottenne figlio del quarantenne vittima di abusi, Arturo, morto nell'incidente avvenuto nella periferia napoletana due notti fa, ha soccorso l'amico.
‘Gigi' raccontano i testimoni a Fanpage.it, si sarebbe occupato dei compagni feriti fino a quando non si è accasciato sull'asfalto. ‘Pensate a lui – ha detto prima di perdere i sensi riferendosi a uno dei ragazzi, visibilmente coperto di sangue – io sto bene'. A raccontarlo è Roberta, la sorella del giovane soccorso da Gigi. ‘Voleva un bene dell'anima a mio fratello, Luigi era una ragazzo meraviglioso' dice Roberta tra le lacrime.
Tutto è accaduto la notte di lunedì a via Mastellone, nel quartiere Barra di Napoli, dove il Fiorino a bordo del quale Luigi Borrelli viaggiava con gli amici, ha perso il controllo. Gigi era seduto sui sedili posteriori con altri due ragazzi mentre un quarto giovane sedeva alla guida,. Poi il veicolo ha perso il controllo, per motivi sconosciuti e in corso di accertamento.
Inutili i soccorsi per Gigi, che si è spento poco dopo l'impatto, mentre le altre tre vittime sono state soccorso in ospedale dove sono ancora ricoverate in condizioni non in pericolo di via. I soccorsi, stando a quanto dichiarano alcuni testimoni Fanpage.it, sarebbero arrivati dopo un'ora, mentre nei venti minuti che è rimasto cosciente, come racconta una delle vittime, Luigi avrebbe fatto di tutto per soccorrere gli altri.
Il diciottenne, la cui perdita ha profondamente colpito la comunità di Ponticelli è stato descritto da tutti come un ragazzo di grande coraggio e maturità, una presenza fondamentale per la famiglia Borrelli, gravemente provata dalla vicenda di abusi denunciata da suo padre Arturo in un percorso che va avanti da anni e che ha visto il suo recente epilogo con l'incontro con papa Francesco lo scorso sabato. È stato proprio Gigi a supportare suo padre e sua madre e portare sorriso e speranza nei momenti più bui del doloroso percorso di denuncia.
Arturo Borrelli ha denunciato alla Curia di Napoli don Silverio Mura, ex sacerdote di Ponticelli (Napoli) e all'epoca dei fatti insegnate di religione presso la scuola elementare dove Arturo riferisce di essere stato avvicinato a 13 anni. per poi essere abusato per un tempo lunghissimo. Solo in età adulta, a quarant'anni, Borrelli ha realizzato gli abusi subiti e ha avuto il coraggio di denunciare, grazie al supporto della sua famiglia e in particolare del figlio Luigi. Il caso, archiviato dalla magistratura perché incorso nei termini di prescrizione, è stato riaperto di recente grazie all'intervento di papa Francesco.