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Morto Mario Fabbrocino, il boss dei due mondi. Fu rivale della camorra di Cutolo

Morto in un ospedale di Parma il boss della camorra Mario Fabbrocino, per anni a capo dell’omonimo clan di San Giuseppe Vesuviano, nella provincia di Napoli, che negli anni Ottanta rivaleggiò con la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Da tempo malato, Fabbrocino è deceduto in seguito a una operazione chirurgica a Parma, dove era detenuto.
A cura di Valerio Papadia
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Si è spento nella notte, in un ospedale di Parma, il boss Mario Fabbrocino, per anni a capo dell'omonimo clan camorristico di San Giuseppe Vesuviano, nella provincia di Napoli, che negli anni Ottanta di contese il controllo dei traffici illeciti, non solo nel Vesuviano, con la Nuova Camorra Organizzata del "professore" Raffaele Cutolo. Conosciuto nella sua San Giuseppe con il soprannome di ‘o gravunaro, o più generalmente come "il boss dei due mondi", per la sua lunga latitanza in Sud America, Fabbrocino, da tempo malato, è deceduto in seguito ad una operazione chirurgica in un ospedale di Parma, città nella quale era detenuto per i numerosi crimini commessi. Da quanto si apprende, i famigliari lamenterebbero una responsabilità medica nel decesso e avrebbero richiesto l'autopsia sul corpo del boss.

Catturato il 14 agosto del 2005 dalla Dia in una villa a poca distanza dalla sua San Giuseppe Vesuviano, da allora Fabbrocino non era mai più uscito dal carcere: attualmente, come detto, era detenuto a Parma. Tra i vari crimini che stava scontando, anche l'omicidio di Roberto Cutolo, figlio del boss Raffaele, ucciso a Tradate, nel Varesotto, nel 1991. Nonostante l'arresto sia avvenuto nella provincia partenopea, per anni Fabbrocino era stato in Sud America, nella fattispecie in Argentina, dove era diventato imprenditore del crimine.

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