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Morto Pau Dones di Jarabe de Palo, a Napoli salì sul palco col medico chitarrista

Il tumore al colon si è portato via Pau Dones, leader della band spagnola Jarabe de Palo: nel 2017 Pau era a Napoli e in omaggio al medico che l’aveva operato, Domenico Sabia, partenopeo di origini ma trapiantato a Barcellona, lo fece salire sul palco dell’Arena Flegrea per un duetto improvvisato con voce e chitarra.
A cura di Redazione Napoli
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Pau a Napoli nel 2017 con dottor Sabia
Pau a Napoli nel 2017 con dottor Sabia

Pau Dones, leader degli Jarabe de Palo è morto oggi dopo una lunga battaglia contro il cancro. L'autore di ‘Depende', ‘La Flaca' e ‘Bonito'  venne l'ultima volta a Napoli nell'estate del 2017 all'arena Flegrea. Per l'occasione Pau Dones, che non aveva mai fatto mistero del tumore al colon e della sua battaglia con terapie e medicine, fece salire sul palco il dottor Domenico Sabia, medico napoletano ma da tempo trasferito in Spagna all'Hospital Sant Joan Despì – Moises Broggi di Barcellona. Stabia , l' "amigo napolitano" aveva ed ha la passione per la musica e si esibì col frontman di Jarabe de Palo in un improvvisato duetto di voce e chitarra.

In quei giorni italiani, intervistato da Fanpage.it, spiegò anche com'era cambiata la sua vita dopo oltre un anno di battaglia contro il tumore: «Vivi con urgenza perché la vita è un regalo e non sappiamo mai quello che succederà domani, per questo dobbiamo vivere con intensità il presente».

Nato a Montanuy, in Aragona, Pau Donés ha legato la sua carriera agli Jarabe de Palo dal 1995. Nel 1996 l'album di debutto, La flaca, titolo di uno dei brani contenuti nel disco che fu la canzone dell'estate 1997. Un successo inarrestabile, continuato poi con Depende (1998), De Vuelta y Vuelta (2001) o Bonito (2003). L'ultimo album, Traga o escupe, risale alla fine di maggio. Durante il lockdown legato alla pandemia da Covid-19,  lo ricorda El Pai – Pau aveva registrato sul balcone di casa al suono della chitarra Vuelvo. Tra le sue ultime apparizioni in pubblico, un concerto a Barcellona a fine 2019 per raccogliere fondi per l'Istituto di oncologia Vall d'Hebron. Durante l'epidemia, ha donato 2.500 mascherine a un altro ospedale pubblico, il Moises Broggi.

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