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Motta, Franco 126 e Planet Funk, torna il Meeting del Mare, alla scoperta di musica e arte

A Marina di Camerota si riparte con il Meeting del Mare che tra pochi giorni riparte per la sua XXIII edizione sempre sotto l’occhio attento dell’ideatore e direttore artistico don Gianni Citro che ancora una volta porterà in Cilento il meglio della produzione indipendente italiana. Ma in Cilento c’è spazio anche per laboratori, workshop e mostre.
A cura di Redazione Napoli
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A Marina di Camerota si riparte con il Meeting del Mare che tra pochi giorni riparte per la sua XXIII edizione sempre sotto l'occhio attento dell'ideatore e direttore artistico don Gianni Citro che ancora una volta porterà in Cilento il meglio della produzione indipendente italiana, in un lavoro di scoperta e valorizzazione musicale che va avanti da anni e ha portato sul palco di Marina di Camerota artisti come Lo Stato Sociale, I Cani, Cosmo, Calcutta, Verdena, senza perdere d'occhio artisti del calibro di Franco Battiato, Vinicio Capossela, Francesco De Gregori, Enzo Avitabile, Caparezza, J-Ax,  Baustelle, Mannarino,  Subsonica.

I tre headliner del Meeting del mare

Quest'anno la rassegna è partita con un'anteprima a Sapri che ha visto protagonista il rapper salernitano Rocco Hunt, che ha dato il via a questa tre giorni speciale di musica, mostre, installazioni, danza, azioni teatrali e incontri d’autore e che dal 31 maggio al 2 giugno, invece vedrà salire sul palco, come headliner Franco 126 che si esibirà il primo giorno, Planet Funk il secondo, mentre la chiusura è affidata a Motta per una edizione che nasce attorno al tema "Io ricordo". Franco 126 ha raggiunto la popolarità assieme a Carl Brave con cui ha pubblicato l'album "Polaroid", ma pochi mesi fa è uscito il suo album solista "Stanza singola" che lo ha visto duettare con Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti nella title track. I Planet Funk non avrebbero bisogno di presentazioni visto che da 20 anni sono tra i protagonisti della scena dance italiana e internazionale grazie a brani come “Inside All the People”, "Who Said" e”The Switch”, mentre con "All on me" festeggiano i loro 20 anni di carriera in attesa del nuovo album. Motta, infine è uno dei cantautori più amati del Paese, vincitore del Premio Tenco, autore di due album da solista (prima faceva parte dei Criminal Jokers), "La fine dei vent'anni" e "Vivere o Morire" e a febbraio è stato protagonista del Festival di Sanremo con la canzone "Dov'è l'Italia".

Artisti esordienti, workshop e laboratori

Oltre agli headliner, come ogni anno, però il palco cilentano accoglierà tantissime band giovani ed esordienti come N!et, La Terza Classe, Malatja, Stanley Rubik, 1989, Fran e i Pensieri Molesti, La Gabbia, Barracca Republic, DiMeglio, Martino Adriani, Matteo Cappella, San De Villa, Indubstry, Johnny DalBasso, tra gli altri. Ci saranno poi workshop e seminari con professionisti di settore, aftershow, dj set, incontri con gli autori e jam session presso il Meeting del Mare Camp e un paio di band selezionate dal Festival potrà partecipare a un laboratorio di scrittura organizzato assieme al Reset festival di Torino tenuto da Bianco e Francesco Di Bella: "La XXIII edizione del Meeting del mare si presenta al suo giovane e appassionato pubblico con un titolo in prima persona: IO RICORDO”, dichiara don Gianni Citro. “Non è affatto un inno alla nostalgia di cose di ieri, ma il richiamo a una dimensione fondamentale dell'intelligenza, delle relazioni, dei sentimenti. I ricordi sono magazzini di idee, utili al presente, stimoli continui a non cadere in certi errori, tracce da cercare incessantemente per concepire il futuro. Senza ricordo l'umanità si imbarbarisce e rischia di perdere la sua anima e la sua vera identità. Quella umana appunto".

Il Cantiere Visivo: percorso fotografico

Oltre alla musica, comunque il Meeting dedicherà spazio anche all'arte con il Cantiere Visivo in cui verrà allestita l’intera mostra "Closer – Dentro il reportage", momento dedicato alla fotografia sociale che vedrà l'esibizione di cinque lavori: Filippo Massellani con “La grande paura” lavoro ispirato al'Italia, Alessandro Cinque con “Espinar Terra Spezzata” racconta la povertà, l’inquinamento e la malnutrizione che hanno colpito le zone di estrazione mineraria del Perù colonizzate dalle multinazionali, Carmela Sigillo descrive l’esperienza di uno sport negato da leggi anacronistiche in “Born in Italy”, per cui un ragazzo nato qui ma figlio di stranieri non può giocare a Basket, Silvia Landi  invece con “Globesity” porta il pubblico in un viaggio tra Messico, Brasile, Sud Africa e Italia parlando di obesità, un male globale, mentre Gianluca Uda osserva il Kenya e con “Ferite” documenta le condizioni delle baraccopoli di Nairobi.

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