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Mozzarella dop, schiaffo alla Campania: arriva il made in Puglia

Anche i consorzi pugliesi ottengono il riconoscimento, nonostante l’utilizzo di latte di vaccino e non bufalino. Adesso la Regione Campania o il Consorzio hanno trenta giorni per presentare reclamo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un vero e proprio "schiaffo" alla Campania ed alla sua mozzarella dop: da oggi, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, nasce la mozzarella made in Puglia, fatta con latte vaccino e non bufalino. Adesso la Regione Campania, o il Consorzio, hanno trenta giorni di tempo per presentare ricorso, indicando il danno al marchio già esistente. Ma non è detto che tutto vada in porto, e la possibilità di due denominazioni di origine protetta è più alta che mai.

La frittata è fatta: anche perché il protagonista di questa vicenda è il Ministero dell'Agricoltura, che in teoria dovrebbe impedire queste confusioni ed evitare pasticci. Ed invece il ministro Martina, oltre ad aver approvato la richiesta, l'ha addirittura suggerita egli stesso: la proposta iniziale dei produttori pugliesi infatti, oltre ad essere ampiamente e legittimamente sostenuta dalle istituzioni locali, era che venisse dato il marchio europeo dop alla "Treccia della Murgia e del Trulli", associazione nata nel 2011. Si tratta nello specifico di un latticino di antica tradizione, particolarmente diffuso nell'area tra Gioia del Colle ed Altamura, che ha la forma di una treccia, ma che viene fatto comunque con latte di vaccino, anche se ci sono produttori che utilizzano quello di pecora.

La risposta della Regione Campania

Duro attacco della Regione Campania al riconoscimento. In una nota, la Regione ha fatto presente che "si oppone fermamente" al nuovo marchio dop pugliese", perché "ritiene che la denominazione proposta violi quanto stabilito in materia dalla normativa europea. La denominazione in questione è, infatti, in parte omonima a quella della dop Mozzarella di Bufala Campana, nome già iscritto nel registro stabilito a norma dell'articolo 11 del Regolamento UE 1151/2012. Porremo in essere tutte le azioni necessarie per tutelare la mozzarella di bufala campana dop, prodotto di punta del nostro agroalimentare e saremo al fianco dei produttori e dell'intera filiera per sostenere le loro legittime ragioni ed evitare cosi che i consumatori siano tratti in inganno da un prodotto che non ha nulla a che spartire con il nostro, rinomato ed apprezzato in tutto il mondo", prosegue nella nota Franco Alfieri, consigliere del presidente Vincenzo De Luca per l'Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca, "infatti, la nuova denominazione proposta per il prodotto pugliese non consente di distinguere l'origine del latte utilizzato, quello bovino, che proviene dunque da una specie diversa da quella cui si deve la nostra. L'amministrazione regionale si batterà nelle sedi opportune".

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