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Mugnano, sequestrato centro di accoglienza migranti: documenti falsi per vincere l’appalto

I carabinieri del Nas hanno sequestrato un centro di accoglienza di Mugnano di Napoli (Napoli): secondo le indagini il gestore avrebbe presentato della documentazione falsa per certificare l’idoneità della struttura e una capienza più alta di quella effettiva e la struttura non era a norma dal punto di vista igienico sanitario e della sicurezza. Al momento dei controlli c’erano venti migranti in più rispetto a quanto autorizzato.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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I carabinieri del Nas hanno sequestrato un centro accoglienza di Mugnano di Napoli, in provincia di Napoli, dove secondo le indagini venivano ospitati più migranti di quanto autorizzato e in condizioni igieniche inadeguate. Il provvedimento è arrivato al termine delle verifiche svolte dai militari e su disposizione del gip del tribunale di Napoli Nord. Secondo le accuse il gestore della struttura, che è anche rappresentante della società che gestisce il centro, si era aggiudicato l'appalto della Prefettura di Napoli presentando della documentazione falsa per certificare che che l'edificio fosse in grado di accogliere un numero di ospiti più alto rispetto all'effettiva capienza: avrebbe dato mandato a un tecnico della stessa società affinché attestasse che la struttura fosse idonea per essere adibita a CAT (centro di accoglienza temporaneo) e che potesse ospitare fino a 98 persone.

I successivi accertamenti tecnici e le indagini dei carabinieri avevano verificato che, dopo l'aggiudicazione dell'appalto e quindi l'ottenimento del servizio di affidamenti dei migranti, l'immobile era stato modificato rispetto a quanto descritto nella iniziale SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), in modo da poter ospitare un numero maggiore di persone anche in assenza di vari requisiti obbligatori, tra cui quello della salubrità degli ambienti.

Dopo le precedenti ispezioni e le conseguenti prescrizioni, c'erano stati vari interventi amministrativi per sanare la situazione ma senza arrivare a una risoluzione delle irregolarità rilevate durante i controlli; tra queste, l'aver ospitato 85 persone, mentre il consulente tecnico indicato dalla Procura aveva indicato una capienza massima di 64 ospiti. Riscontrate anche violazioni delle normative sulla prevenzione di incendi e sulla sicurezza, come l'assenza di vie di accesso per l'eventuale intervento dei mezzi di soccorso, e carenze sotto il profilo igienico sanitario.

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