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Muore durante un intervento. La operano una seconda volta dopo il decesso

La perizia dimostra che la giovane sarebbe stata operata una seconda volta, quando era già morta, per bloccare due arterie non suturate nel primo intervento. Potrebbe essere stata proprio la mancata suturazione a causare il decesso.
A cura di An. Mar.
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Boscotrecase.

Era entrata in ospedale per un normale intervento alla colecisti, ma dalla sala operatoria Tommasina De Laurentis, 25 anni, non è uscita viva. La tragedia che riguarda la giovane di Torre Annunziata morta all'ospedale Sant'Anna di Boscotrecase l'8 marzo del 2013, comincia a farsi pià chiara alla luce di nuovi agghiaccianti particolari emersi nelle indagini condotte dal pm Antonella Lauri e dal procuratore Alessandro Pennasilico,.

Dagli esiti della seconda perizia richiesta dal legale di parte civile Gennaro Ausiello e dalla Procura di Torre Annunziata, effettuata alcuni giorni fa, sono emersi elementi che ribaltano quanto fino ad ora accertato. Alla luce della nuova ricostruzione, il chirurgo che ha effettuato l'intervento, già indagato, avrebbe operato la 25enne una seconda volta. Quando la ragazza era già deceduta. Questo confuterebbe l'ipotesi secondo la quale sarebbe stata un'errata manovra di rianimazione a causare la morte di Tommasina. È ipotizzabile che la giovane sia deceduta per una mancata suturazione di due arterie tagliate nel corso dell'intervento e suturate solo post mortem.

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