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Napoletani scomparsi in Messico

Napoletani scomparsi in Messico, c’è un altro arresto: è un narcos

Le autorità messicane hanno arrestato Erick Uriel, indicato come un personaggio chiave nella scomparsa dei tre napoletani, di cui non si hanno più notizie dal 31 gennaio scorso: l’uomo sarebbe a capo del cartello criminale a cui i tre partenopei sarebbero stati venduti dai poliziotti di Tecalitlan.
A cura di Valerio Papadia
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Potrebbe esserci un'ennesima svolta per far luce sul mistero che avvolge la scomparsa di Raffaele e Antonio Russo e di Vincenzo Cimmino, i tre napoletani scomparsi a Tecalitlan, in Messico, dal 31 gennaio scorso. Secondo quanto si apprende dalle autorità messicane, oggi sarebbe stato arrestato tale Erick Uriel N, ritenuto capo del cartello criminale dei Guerrieri Uniti, il gruppo di narcos e malviventi al quale i tre napoletani sarebbero stati venduti dai poliziotti messicani finiti sotto processo per la loro scomparsa. Anche se, per adesso, le autorità messicane non si sbilanciano, Uriel avrebbe svolto un ruolo fondamentale nella sparizione dei tre partenopei o sarebbe comunque in possesso di informazioni di rilievo sulla vicenda.

L'uomo implicato anche nella strage di 43 studenti a Iguala

Secondo quanto ha riferito il procuratore speciale Alfredo Higuera Beltan, Uriel ha avuto anche un ruolo determinante nella scomparsa dei 43 studenti, ritrovati poi deceduti, spariti nel nulla dalla città di Iguala, a sud di Città del Messico, nel settembre del 2014: i 43 studenti furono arsi, alcuni dei quali mentre erano ancora in vita. Subito dopo la loro scomparsa, Uriel sarebbe entrato in contatto diretto con gli studenti, il cui caso, a quasi quattro anni di distanza, resta ancora un mistero irrisolto.

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