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Napoletani scomparsi in Messico

Napoletani scomparsi in Messico, il messaggio di solidarietà di Nino D’Angelo

Il noto cantautore partenopeo, su Facebook, ha voluto esprimere solidarietà alla famiglia dei tre napoletani scomparsi in Messico dal 31 gennaio scorso, che sarebbero stati “venduti” da alcuni poliziotti a un gruppo di narcos locali.
A cura di Valerio Papadia
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Ancora sconosciuto il destino di Raffaele e Antonio Russo, padre e figlio di 60 e 25 anni e di Vincenzo Cimmino, 29 anni, nipote del primo, i tre napoletani scomparsi a Tecalitlan, in Messico, dallo scorso 31 gennaio. Nino D'Angelo, noto cantautore partenopeo, attraverso il suo profilo Facebook ha voluto esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia, che da quasi un mese è in apprensione per le sorti dei loro cari. "Sono molto vicino alle famiglie dei tre Napoletani spariti in Messico… Condividete sulle vostre bacheche" ha scritto questa mattina il cantautore napoletano sul social network.

I tre napoletani "venduti" dai poliziotti ai narcos per 43 euro

Una vicenda che assume tinte sempre più fosche quella legata alla sparizione dei tre napoletani. Indagati sulla scomparsa di Raffaele e Antonio Russo e di Vincenzo Cimmino, quattro poliziotti della polizia di Tecalitlan avrebbero confessato di aver "preso in custodia" i tre napoletani per poi "venderli" ad un cartello di narcos della zona. Secondo quanto rivelato da un portavoce della famiglia dei tre uomini spariti nel nulla, la malavita dello Stato di Jalisco – dove i napoletani sono scomparsi – avrebbe pagato ai poliziotti corrotti una cifra vicina ai 43 euro per farsi consegnare i tre partenopei, che da tempo vivano tra il Centro e il Sud America.

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