Napoletani scomparsi in Messico, l’appello della famiglia al Parlamento Europeo
Sono passati ormai quasi tre mesi, senza alcuna notizia, senza alcuna novità, senza alcuna speranza, dalla scomparsa di Raffaele e Antonio Russo e di Vincenzo Cimmino, i tre napoletani di cui si sono perse le tracce lo scorso 31 gennaio a Tecalitlan, nello Stato di Jalisco, in Messico. Questa mattina, la famiglia, ormai provata dall'assenza di notizie e dall'immobilità delle indagini, ha deciso di fare un ulteriore tentativo affinché si continui a scavare, affinché i tre napoletani – che sarebbero stati venduti dalla polizia ad un cartello della droga – vengano ritrovati: un appello rivolto davanti al Parlamento Europeo, a Strasburgo.
Gli eurodeputati del Pd Andrea Cozzolino e Pina Picierno hanno così organizzato una conferenza stampa durante la quale hanno chiesto di mantenere alta l'attenzione sia a livello istituzionale che mediatica sul caso, dichiarando che ci vuole piena collaborazione tra le autorità italiane e quelle messicane per arrivare al bandolo della matassa. Alla conferenza era presente anche Francesco Russo, figlio, fratello e cugino dei tre scomparsi, che ha chiesto di fare luce sulle modalità con le quali i suoi familiari sarebbero stati venduti da quella stessa autorità che avrebbe dovuto proteggerli.