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Napoletani scomparsi in Messico

Napoletani scomparsi in Messico, spunta il mistero della chiamata in codice della polizia

Nuovo mistero sulla vicenda dei tre napoletani scomparsi in Messico: dopo averli fermato, i poliziotti comunicarono in codice via radio. Mistero sul significato dei numeri: anche perché il capo della polizia locale risulta ancora “scomparso”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il mistero dei tre napoletani scomparsi in Messico ormai da oltre un mese e mezzo si arricchisce di un nuovo capitolo. Spunta, infatti, un'ultima telefonata effettuata verso il cellulare di Vincenzo Cimmino, uno dei tre napoletani di cui si sono perse le tracce, e fatta da Francesco Russo, cugino di quest'ultimo in quanto figlio di Raffaele e fratello di Antonio, gli altri due scomparsi. Una telefonata nella quale Vincenzo non parla ma lascia "ascoltare" in vivavoce la voce di alcune persone, probabilmente i poliziotti che li hanno fermati, mentre comunicano in uno strano codice.

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La notizia, finora, era stata tenuta segreta, forse per non compromettere le indagini. Ma in Messico, nonostante i media nazionali e locali, lentamente, stiano iniziando a "perdere interesse" per la vicenda, c'è chi invece continua ad indagare. E' il caso della giornalista messicana Patricia Dávila, della rivista "Proceso", che nell'edizione online del giornale ha fornito ulteriori dettagli sulla ormai grottesca vicenda dei tre napoletani scomparsi in Messico.

Patricia Dávila cita il documento della polizia messicana classificato come FED/SEIDO/UEIDMS-JAL/0000171/2018, e che riporta al suo interno tutto ciò che si sa della vicenda. Al suo interno, c'è anche una dichiarazione di Francesco, che ricostruisce la fasi concitate di quel 31 gennaio in cui perse le tracce del padre, del fratello e del cugino.

Dopo aver ricevuto il messaggio via Whatsapp di cui tanto si è parlato e nel quale Antonio e Vincenzo "avvertivano" che erano stati fermati dalla polizia, Francesco telefona al centralino delle forze dell'ordine, la cui voce femminile che risponde conferma che era stata fermata una macchina bianca con a bordo due giovani: erano le 18.42, e dunque era la "conferma" del fatto che i due fossero con dei poliziotti.

Poi però, dopo aver messo giù la telefonata con la Polizia, Francesco richiama il fratello ed il cugino. Vincenzo riceve la chiamata ma non parla, mette il vivavoce: e Francesco capisce che il cugino vuole fargli sentire qualcosa. E nel verbale, spiega: una voce "estranea" comunica via radio due codici. Il primo, è 34-11-77-60-06 (ripetuto tre volte), poi dopo una richiesta di averlo ricevuto, si sente un altro codice, 43-11-58-42-45. Poi, qualche istante di silenzio. La comunicazione viene interrotta, Francesco prova a richiamare entrambi i numeri ma entrambi risultano ormai spenti. E da allora, il silenzio assoluto.

Quei numeri potrebbero essere codici di polizia, ma al momento non ci sono conferme.  Francesco, poi, prova a richiama il centralino, ma incredibilmente la stessa donna che aveva risposto poco prima nega tutto, compreso quanto detto nella chiamata precedente. Il mistero si infittisce dopo che Hugo Enrique Martínez Muñiz, capo della polizia locale e che avrebbe potuto "chiarire" la questione dei "codici" detti in radio dai poliziotti, scompare nel nulla ed ancora oggi è un "desaparecido".

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