Napoli, 19enne muore all’ospedale Cardarelli. La madre: “Come è stato possibile?”
Ha accompagnato sua figlia di 19 anni ad abortire. Un'esperienza dolorosa certo, ma anche un'operazione di routine. Di certo Emilia, la madre di Gabriella Cipolletta, la ragazza di Mugnano deceduta ieri mattina all'ospedale Cardarelli, non credeva che quel giorno difficile si sarebbe trasformato nel più brutto della sua vita. Il feto, da quanto si apprende, aveva una malformazione, così la giovane aveva deciso di interrompere la gravidanza. E la mamma aveva deciso di stargli vicino.
Fuori l'ospedale si è formato da ieri pomeriggio un capannello di amici e parenti attorno ad Emilia che non si dà pace. Mentre la notizia della morte della figlia finisce su tutti i quotidiani, mentre le agenzie battono la notizia, lei si dispera. Cerca una ragione e si domanda se sia colpa sua. Vuole sapere che è successo, se ci sono responsabilità, se qualcuno a commesso degli errori. Si chiede perché abbia portato sua figlia proprio in quell'ospedale, sicura che tutto sarebbe andato bene. D'altronde il Cardarelli è o non è il più grande ospedale del Mezzogiorno? Il marito la consola, tutti gli si fanno attorno ma lo strazio e il bisogno di risposte non se ne vanno.
La famiglia ha presentato ieri stesso un esposto alla polizia per avere chiarezza su quanto accaduto in sala operatoria. La cartella clinica di Gabriella è stata già sequestrata dagli inquirenti per essere passata al vaglio. "Abbiamo notato che c'era tensione davanti alla sala operatoria, – spiega una zia di Gabriella a il Mattino – ma ci hanno detto che qualcosa era andato storto soltanto quando l'hanno trasferita in rianimazione. Vogliono farci credere che si è trattato di una fatalità, ma noi siamo convinti: qui c'è stato un errore di chi ha operato". "Quella ragazza stava benissimo, – racconta un altro parente al quotidiano – al momento non lavorava e quindi aiutava in casa. Aveva una sorella più piccola che stava crescendo come fosse una seconda mamma".
Al Cardarelli in arrivo la task-force del Ministero
Saranno gli stessi ispettori inviati dal ministero della Salute a verificare gli ultimi casi di morte di parto all'ospedale Sant'Anna di Torino, agli Spedali civili di Brescia, al Fracastoro di Verona e all'ospedale di Bassano del Grappo. Il ministro Beatrice Lorenzin ha deciso di inviare la task-force che ha già indagato sulla scia di morti per parto anche all'ospedale Cardarelli di Napoli, dove è deceduta ieri mattina Gabriella Cipolletta, sul tavolo operatorio per aver deciso di interrompere volontariamente la gravidanza.
Il direttore sanitario: "Procedura corretta, attendiamo l'autopsia"
A intervenire su quanto accaduto anche il direttore sanitario del presidio del Cardarelli, il dottore Franco Paradiso, che annuncia anche l'apertura di un'indagine interna "Disporremo un' inchiesta interna – ha spiegato – ma la rianimazione dell'Ospedale ha già chiesto l'esecuzione di un'autopsia per ricostruire l'accaduto. Durante l'esecuzione dell' intervento la paziente ha avuto un'emorragia". "Le è stata praticata una trasfusione – continua Paradisio – con quattro sacche di plasma e sono stati eseguiti accertamenti per verificare l' esistenza di problemi determinati dall' intervento, ma non è emerso nulla. La giovane ha avuto uno shock ipovolemico (fortissima perdita di sangue) ed è morta alle 15. Ad un primo esame le procedure sembrano state corrette, attendiamo l'autopsia.
De Luca ordina indagine
Dal canto suo il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca chiede una relazione su quanto accaduto ieri. "Dobbiamo capire bene quello che è successo al Cardarelli – dichiara De Luca – e per capire le cause di questa tragedia occorre aspettare la relazione della direzione. Ma intanto esprimiamo il nostro dolore per questa morte. Non è possibile che una cosa del genere accada in un ospedale attrezzato come il Cardarelli. È un periodo drammatico per la sanità italiana. A mia memoria non ricordo ci sia mai stata una tale successione di eventi tragici nell’ambito dei parti e delle interruzioni di gravidanze in giovani donne e mamme. Un motivo in più per investire e riqualificare la Sanità di tutte le Regioni".