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Napoli, 633 auto intestate a prestanome per non pagare pedaggi e commettere reati

La Polizia Stradale di Napoli, in collaborazione con quella di Rimini, ha ricostruito una truffa perpetrata da un pregiudicato: insieme a complici aveva organizzato un sistema di false intestazioni di autoveicoli, che venivano poi usati per non pagare le multe e commettere reati. Formalmente era proprietario di 663 automobili.
A cura di Nico Falco
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Una flotta di 633 veicoli, tutti formalmente della stessa persona. Un prestanome, a cui le automobili venivano intestate e poi diventavano "fantasma": venivano usate per commettere crimini, ma anche per non pagare i pedaggi sulla Tangenziale e sulle autostrade. La situazione è stata ricostruita dagli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Fuorigrotta, che hanno notificato 633 verbali, uno per ogni automobile coinvolta, per un importo complessivo di oltre 344mila euro. Le indagini sono state svolte in collaborazione coi colleghi della Stradale di Rimini ed erano partite il 28 novembre 2019, con la denuncia di S. S., pregiudicato napoletano di 45 anni, per sostituzione di persona e truffa, e di F. C. M., 32 anni, denunciata per falsità materiale in atti pubblici.

L'indagine era stata avviata il 29 novembre 2019, dopo i controlli su una Fiat Panda, bloccata sulla tangenziale di Napoli, che in molte occasioni era passata ai caselli senza pagare il pedaggio.  Il conducente aveva detto di avere comprato l'automobile due anni prima da S. S., titolare di una società di vendita di auto usate a Castel Volturno (Caserta). Dai successivi accertamenti è emerso che il 45enne, insieme ad altre persone, aveva creato la società F. F. Srl, con sede a Vercelli, e tramite quella intestava i veicoli al posto dell'amministratore formale, ovvero R. L., pregiudicato di Torre Annunziata di 43 anni con residenza a Rimini. I passaggi di proprietà erano invece formalizzati a Qualiano, dove F. C. M., dipendente di un'agenzia di pratiche auto, completava le pratiche pur essendo a conoscenza delle irregolarità.

Dalla banca dati della Motorizzazione Civile è venuto fuori che la società di Vercelli era intestataria di 663 veicoli, formalmente di proprietà dell'amministratore ma di fatto utilizzati da altre persone che, in questo modo, erano "immuni" da qualsiasi contestazione di multe e giravano su automobili "fantasma", che non erano a loro riconducibili e che venivano usate anche per commettere crimini. Tutte le automobili sono state cancellate d'ufficio al P.R.A. e i conducenti, al momento di un controllo di polizia, subiranno il sequestro del veicolo ai fini della confisca.

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