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Covid 19

Napoli, al Cotugno parte la terapia al plasma: i primi a donare i medici guariti

Oggi, 13 maggio, parte la sperimentazione della terapia al plasma all’ospedale Cotugno di Napoli; la tecnica prevede l’infusione degli anticorpi già formati nell’organismo dei contagiati, per una risposta immediata alla malattia. I primi a donare saranno i medici che hanno curato i pazienti covid, sono stati infettati e sono guariti.
A cura di Nico Falco
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Saranno i medici che hanno superato la Covid-19 i primi donatori che metteranno a disposizione i propri anticorpi per la terapia al plasma, che a Napoli parte oggi, 13 maggio, nell'ospedale Cotugno. La plasmaferesi permette ai pazienti di rispondere subito al virus, grazie agli anticorpi già formati che vengono infusi nel loro organismo e che provengono da persone che sono state già infettate e che sono guarite. La terapia parte nel nuovo ambulatorio per i pazienti guariti da Covid-19, dove si seguirà chi non è più positivo e dove verranno arruolati i donatori su base volontaria. Il plasma prelevato dovrà essere trattato e poi verrà infuso nei pazienti ancora positivi.

L'avvio della sperimentazione nell'ospedale napoletano, specializzato in malattie infettive e punto di riferimento regionale per la pandemia da coronavirus in corso, era stato annunciato nei giorni scorsi da Fanpage.it. "I primi a donare gli anticorpi – spiega Maurizio Di Mauro, direttore generale dell'Azienda Dei Colli (Monaldi – Cotugno – Cto) – sono i medici napoletani che hanno lavorato con pazienti covid, si sono infettati, sono guariti e oggi donano per vedere guarire altri contagiati".

In questi mesi, aggiunge Di Mauro, "il Cotugno ha dato tutto con i suoi operatori, infermieri, medici, tecnici che hanno affrontato la pandemia. Oggi avviamo questo protocollo che ci consente di trattare soggetti Covid positivi con anticorpi specifici, è una terapia che speriamo possa dare un buon risultato. Oggi a donare sono i medici, abbiamo creato una rete di umanizzazione che parte dal contagio e finisce all'aiuto ad altri malati".

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