Napoli ancora invasa dai rifiuti di Capodanno: la raccolta procede a rilento
Non inizia nel migliore dei modi il 2020 per Napoli dal punto di vista dei rifiuti: dopo la notte di Capodanno, infatti, la raccolta della spazzatura procede a rilento ed a macchia di leopardo in tutta la città. Nella giornata del 1° gennaio, ad esempio, Piazza Plebiscito era già stata ripulita, mentre poco distante, sul Lungomare, c'erano ancora rifiuti e residui della festa di piazza, e soltanto oggi è iniziata la pulizia. Anche in altre zone la situazione non è delle migliori: al Vomero, ad esempio, non si raccoglie l'umido da due giorni e considerando che il cenone di Capodanno ha visto come portata principale alimenti a base di pesce, il forte odore degli scarti gettati nell'immondizia si avverte distintamente nell'aria.
Ma in generale, i rifiuti sono ancora ben presenti in diverse strade del centro cittadino, compresa ad esempio piazza Trieste e Trento e la vicina via Toledo. Ancora più complessa la situazione tra Pianura e Quarto, dove l'immondizia è ancora consistente, anche perché l'impianto di Caivano ha rallentato la distruzione di rifiuti negli ultimi giorni, proprio quando c'è stata l'ovvia "impennata" di immondizia prodotta con i festeggiamenti di Capodanno. Entro martedì, la situazione dovrebbe tornare alla normalità, salvo ovviamente ulteriori problemi dell'ultimo minuto. Da sottolineare anche l'inciviltà di chi, in concomitanza dei festeggiamenti di Capodanno ha fatto sì, più o meno intenzionalmente, che i rifiuti andassero a fuoco: l'immondizia bruciata, oltre ad essere infatti più difficile da raccogliere, rende anche più complesso il proprio smaltimento. Situazione che comunque, con il flusso di turisti che in questi giorni inizierà a lasciare Napoli, dovrebbe permettere di rientrare nella normalità a partire dal martedì dopo l'Epifania.
Dall'Asia, attraverso la presidente Maria De Marco, fanno sapere di aver fatto il massimo possibile per la raccolta, ma che il problema sarebbe consistito proprio nel sovraccarico. "Le persone hanno lasciato rifiuti di ogni genere per terra", ha detto stamane intervenuta su Radio CRC, lamentando anche che in prossimità di alcune campane, come quelle di Piazza Trieste e Trento, i rifiuti erano stati buttati sull'asfalto lasciando i contenitori dell'immondizia vuoti. Una volta terminata la mini-emergenza dovuta a questi giorni di festa, ci si interroga però di quale sia il futuro immediato del piano rifiuti di Napoli. Il dato più allarmante, riguardo proprio l'umido: nel 2018 erano state raccolte poco meno di 15mila tonnellate, nel 2019 poco meno di 8mila, ovvero la metà. Che tradotto in parole povere, vuol dire più indifferenziato da smaltire. E possibili, ulteriori problemi, per quanto riguarda il sovraccarico degli impianti nel breve termine.