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Napoli, assalto e rapina ai tifosi della Roma: arrestati cinque ultras della Curva B

I fatti risalgono allo scorso 5 aprile, quando alcuni tifosi giallorossi arrivarono a Capodichino di ritorno dal match di Champions League contro il Barcellona: alcuni ultras napoletani li seguirono e, dopo averli bloccati, scattò l’agguato. Per cinque di loro oggi sono scattate le manette: in tre sono finiti in carcere, due agli arresti domiciliari. Le accuse sono di rapina, lesioni aggravate, minacce e danneggiamento, in concorso,
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Rapina, lesioni aggravate, minacce e danneggiamento, in concorso, nei confronti di alcuni tifosi della Roma, sbarcati a Napoli in aereo di ritorno da Barcellona, dove avevano assistito al match di Champions League tra giallorossi e blaugrana. Con queste accuse sono finiti in manette cinque ultras del Napoli, quattro dei quali appartenenti al gruppo "Secco Vive" ed un terzo leader del gruppo ultras "Masseria". Stamane, la Digos della Questura di Napoli ha dato esecuzione all'ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere per tre di loro, mentre altri due sono finiti agli arresti domiciliari.

I fatti contestati risalgono allo scorso 5 aprile 2018, quando secondo quanto emerso dalle indagini i cinque avevano già studiato e programmato il tutto. Una vera e propria "spedizione punitiva" nei confronti di tifosi romanisti, scesi nello scalo di Napoli Capodichino provenienti da due voli diversi, di ritorno dal match di Champions League contro il Barcellona al Camp, terminato per 4-1 (all'Olimpico, i giallorossi avrebbero poi vinto 3-0 qualificandosi per le semifinali contro il Liverpool).

Dalle indagini è emerso che gli ultras napoletani avessero appreso dei voli utilizzati dai tifosi giallorossi, quindi li avrebbero attesi in aeroporto, individuandoli e studiandone i movimenti, seguendoli fino ai parcheggi, dove ad attenderli c'era un furgoncino preso a noleggio per tornare nella Capitale. A quel punto, i tifosi della Roma erano stati seguiti a bordo dei propri veicoli fino al corso Secondigliano, dove era scattata poi la trappola: bloccata la marcia, era scattata la violenta aggressione da parte degli ultras napoletani, che avevano sottratto loro anche gli zaini, rubando vessilli e sciarpe, come fossero "bottini di guerra" in quanto simboli di appartenenza alla squadra giallorossa.

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